Si sono discusse le prime tesi di dottorato online dell’Università Cattolica. Sono quelle della scuola di dottorato per il Sistema agroalimentare (Agrisystem). Due i giovani dottori di ricerca coinvolti: Olga Chiesa, la cui tesi riguarda gli Utilizzi innovativi di molecole naturali o di sintesi per la lotta agli insetti infestanti, e Matteo Caruso, il cui lavoro di ricerca ha riguardato l’Ottimizzazione del processo produttivo degli acari della specie Dermatophagoides e dei loro allergeni maggiori. Relatore di entrambi è il professor Emanuele Mazzoni.
«In questo momento di crisi da Coronavirus è necessario guardare avanti e pensare al futuro. Avremo bisogno di nuove forze e di competenze di alto livello in tutti i settori per riprenderci da questa tragedia. La scuola di dottorato Agrisystem è e sarà in prima linea per dare un contributo concreto alla ripresa, preparando specialisti con competenze trasversali in tecnologia, economia e legislazione». A parlare è il professor Paolo Ajmone Marsan, neocoordinatore della scuola di dottorato per il Sistema agroalimentare.
La tesi di Olga Chiesa raccoglie dati preliminari riguardo alcune molecole, già presenti in letteratura, che potrebbero essere utilizzate in modo innovativo in diversi campi. I target della ricerca sono tre: Aedes albopictus, Plodia interpunctella e Myzus persicae che rappresentano rispettivamente tre ambiti in cui gli insetti possono causare danni ossia settore urbano, merceologico e agronomico.
Il lavoro di ricerca di Matteo Caruso è finalizzato ad analizzare le procedure impiegate nell’attuale metodo di allevamento con l’obiettivo di incrementare la produzione di acari e di allergeni di interesse commerciale e di rendere la produzione stabile e omogenea
«C’è bisogno di giovani in grado di affrontare i problemi di sicurezza alimentare, di disponibilità di cibo e le problematiche ambientali, economiche, legali ed etiche riguardanti la produzione sostenibile di cibo» prosegue il professor Ajmone Marsan. «Alla fine di questa emergenza, faremo uno sforzo ulteriore d’internazionalizzazione, perché condividere le esperienze è fondamentale e i nostri studenti dovranno coniugare esperienza e conoscenza locale con la realtà globale del settore Agro-Alimentare. La parola d’ordine è guardare avanti, con coraggio e determinazione».
«Siamo pronti ad affrontare questa nuova sfida – conclude il coordinatore della Scuola di dottorato - e lo dimostra il fatto che, grazie agli sforzi congiunti delle sedi di Piacenza e di Milano dell’Università Cattolica, i dottorandi possono discutere da remoto la loro tesi nei tempi previsti, nonostante il virus. Siamo orgogliosi dei nostri giovani e siamo certi che faranno la differenza».