Ideato da PiaceCiboSano con il contributo scientifico della facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali della Cattolica, il concorso “Miglior ricetta RicibiAmo" nasce per premiare la creatività dei ristoratori che aderiscono alla rete antispreco e per diffondere le buone pratiche di sostenibilità alimentare.
La giornata si aprirà alle 9: mentre gli chef daranno vita alle loro ricette, Antonio Pascale, giornalista e scrittore, metterà in scena la performance teatrale Dal campo alla tavola: la lunga storia di un piatto, che vedrà coinvolti il professor Ettore Capri e Niccolò Razzati dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Milva Panico di Metro Cash and Carry e lo chef Fabio Morriconi di Pomireau.
Sarà poi la volta dell’uscita dei dodici chef finalisti: tra questi la giuria tecnica presieduta da Giancarlo Morelli Chef Pomireau Seregno, e composta da Paola Gazzolo assessore all’Ambiente Regione Emilia Romagna, Marco Trevisan preside facoltà di Scienze Agrarie Alimentari ed Ambientali, Filippo Sinisgalli Excecutive Chef del Palato Italiano, Paolo Massobrio critico enogastronomico, Luciana Rabaiotti preside Istituto Alberghiero Magnaghi di Salsomaggiore Terme, Teresa Andena preside Istituto Alberghiero Raineri Marcora di Piacenza e Cristina Cerbi Past Winner 2018, eleggerà la ricetta migliore per ogni categoria.
«Si calcola che un terzo della produzione alimentare mondiale viene sprecata nel complesso e lungo viaggio dal campo alle nostre spazzature con disastrosi impatti non solo economici, ma anche ambientali» afferma la professoressa Lucrezia Lamastra. «Se da un lato le scienze agrarie e alimentari negli ultimi anni hanno dato un importante contributo alla riduzione degli impatti ambientali associati alla produzione aumentando al tempo stesso la sicurezza e la qualità dei prodotti alimentari, lo spreco di cibo continua a rappresentare una delle principali cause di inefficienza del sistema stesso. Lo dimostra il fatto che venga sprecato un quantitativo pari (o addirittura superiore) al 30% del cibo prodotto».
Per contrastare questo drammatico fenomeno è importante coinvolgere tutti gli attori della filiera, dai produttori ai consumatori finali. Sensibilizzare diventa, pertanto, particolarmente importante. «Per questo la facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, che nei suoi corsi di studio affronta direttamente e trasversalmente il tema della sostenibilità della filiera agro-alimentare è coinvolta anche in progetti rivolti ad aumentare la consapevolezza riguardo lo spreco di cibo» prosegue la professoressa Lamastra. L’evento del 5 febbraio, giornata nazionale contro lo spreco di cibo, si inserisce del solco di queste attività. «Riflettere sullo spreco di cibo con gli attori della filiera e far competere ai fornelli persone normali, chef e studenti per presentare la ricetta più sostenibile sono un modo per mettere alla luce il paradosso che lo spreco di cibo rappresenta».