Pronti, partenza, via! Si sono fermati in molti a osservare incuriositi il grosso pallone aerostatico (6 metri di diametro), che nella settimana, dal 24 al 1° marzo, è salito più volte fino a 1.000 metri d’altezza nel cielo dell’alta valle Camonica, nella frazione di Stadolina, in località Lissidini, comune di Vione (Bs), per raccogliere dati sulla composizione dell’aria alpina.

Si tratta di misure sperimentali condotte dal gruppo di ricerca in Fisica ambientale della facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali, coordinato dal professor Giacomo Gerosa, con l’obiettivo di costruire un modello meteorologico in grado di prevedere in futuro la diffusione degli inquinanti atmosferici in ambito alpino.

Tramite sensori agganciati a un pallone riempito con elio sono stati effettuati dei sondaggi verticali sull’atmosfera in diverse ore del giorno per individuare la capacità dispersiva dell'atmosfera.

La campagna di indagine atmosferica rientra nell’ambito del progetto europeo Interreg Alpine Space 'BbClean', che coinvolge altri sette partner e percorre con le proprie attività l’intero arco alpino, coinvolgendo la regione francese Rhone Alpes grazie alla partecipazione di Ccpmb (Communauté de communes Pays du Mont-Blanc) e Atmo Auvergne-Rhône-Alpes, la Styria con l’università austriaca Fh Joanneum Gesellschaft mbH, la Slovenia con l’ente “Zavod Energetska agencija za Savinjsko, Šaleško in Koroško” insieme alla società “e-Zavod”, la Baviera con la società tedesca Econcept, Agentur für nachhaltiges Design.

Le attività realizzate da BbClean e comuni a tutti questi enti sono destinate a diversi obiettivi, tra cui in particolare aumentare l’informazione e la consapevolezza dei cittadini sulle implicazioni ambientali del cambiamento climatico e sulle buone pratiche per preservare la qualità dell’aria in ambito alpino. L’Università Cattolica con i suoi ricercatori è a capofila non solo del progetto, ma coordina anche le indagini scientifiche insieme ad Arpa Valle d’Aosta e all’Università austriaca FHJ nei diversi siti individuati sull’arco alpino. 

Nel video la nostra intervista alla ricercatrice dell’Università Cattolica Maria Chiesa.