L’Unione bancaria europea rappresenta il più importante progetto di integrazione tra i paesi dell’area euro realizzato negli anni recenti. Al contrario di altre proposte avanzate nel dibattito di policy, quali ad esempio il coordinamento delle politiche fiscali, il potenziamento del bilancio comunitario, l’emissione di eurobond, l’unione bancaria è attualmente ad uno stadio avanzato di realizzazione.

Tuttavia, rimangono rilevanti aspetti controversi. Il primo riguarda l’attuazione della nuova disciplina sulla gestione delle crisi bancarie, che ha introdotto il ben noto bail-in: il principio del coinvolgimento degli azionisti e dei creditori bancari nelle procedure di risoluzione delle banche in crisi. Tra gli aspetti più critici: l’applicazione del bail-in alla clientela al dettaglio. Essa presuppone una livello di informazione e di capacità di valutazione del rischio, da parte dei piccoli risparmiatori, superiore a quella realisticamente ipotizzabile.

L’analisi dell’impatto delle nuove regole di risoluzione della crisi sugli strumenti sottoposti al bail-in è uno dei temi portanti del secondo numero dell’Osservatorio Monetario, il rapporto quadrimestrale sulla congiuntura reale, monetaria e bancaria in Italia e nei mercati internazionali a cura del Laboratorio di Analisi Monetaria (Lam) realizzato con la collaborazione scientifica dei docenti delle facoltà di Economia e Scienze bancarie, finanziarie e assicurative e dell’Associazione per lo sviluppo degli studi di banca e borsa (Assbb).
 

Il rapporto sarà presentato venerdì 1° luglio alle ore 9.30 nell’Aula Pio XI dell’Università Cattolica nel corso dell’evento dal titolo: Dal Bail-in al Fondo Atlante. Problemi aperti per lindustria bancaria. A illustrare l’indagine sui sistemi bancari e i mercati finanziari i docenti dell’Ateneo: Angelo Baglioni, Alberto Banfi, Andrea Boitani, Maria Luisa Di Battista, Francesca Pampurini. Introdurrà i lavori Marco Lossani, direttore del Laboratorio di Analisi Monetaria.

Oltre al bail-in, fra gli altri argomenti presi in esame: l’Unione bancaria europea, la governance bancaria come risk governance e il Fondo Atlante, l’”operazione di sistema”, ideata e ampiamente sostenuta da Cassa Depositi e Prestiti, dalle fondazioni bancarie e con l’avallo di Governo e Banca d’Italia, con l’obiettivo di arginare le sofferenze del sistema bancario nazionale. Tema quest’ultimo di scottante attualità visto che il peso dei prestiti deteriorati continua a rappresentare un elemento di forte criticità per le banche italiane.