“Un tema su cui regna tuttora molta confusione”. Per fare chiarezza sul nuovo ISEE Alessandro Candido, assegnista di ricerca dell’Università Cattolica di Piacenza, sotto la direzione scientifica di Paolo Sabbioni, docente di Istituzioni di diritto pubblico, ha organizzato presso l’Auditorium Mazzocchi del campus piacentino il convegno “Quale futuro per i diritti sociali? Utenti, famiglie e amministrazioni alla prova del nuovo Isee”.

Ad aprire i lavori la preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza, prof.ssa Anna Maria Fellegara, che ha sottolineato come il convegno aspiri a dare risposte precise “a un tema molto sentito da cittadini e istituzioni”.

“L’intento è duplice: tecnico, per arricchire il bagaglio di conoscenze su una tematica articolata e complessa e “umanistico”, per fornire una visione di prospettiva di questi temi così delicati. In una società in cui le risorse pubbliche sono sempre più ridotte, occorre un sistema equo di accesso ai servizi che, al di là di tecnicismi e algoritmi, consenta l’accesso ad agevolazioni e diritti sociali secondo un criterio di giustizia, avendo ben presente l’obiettivo di questo sistema: il bene delle persone.”

“Il d.p.c.m. n. 159 del 2013 ha attuato un’ampia riforma dell’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee), divenuta operativa all’inizio del 2015, ma quasi subito annullata in parte dal Tar Lazio, in attesa che a brevissimo si pronunci il Consiglio di Stato” fa notare il professor Sabbioni. “Obiettivo della riforma era quello di stabilire regole uniformi e oggettive sull’accesso alle prestazioni sociali e sui metodi di calcolo della situazione economica degli aventi diritto, a garanzia di una maggiore equità nella partecipazione al costo delle prestazioni”.

“Tra le sfide economicamente più significative che gli enti locali, gli utenti, le famiglie e le case di cura si trovano ad affrontare nell’attuale contesto di crisi economica, occupa senza dubbio un ruolo di primo piano l’accesso alle prestazioni sociali agevolate”, afferma Alessandro Candido. “Non è un caso se il settore in oggetto, intersecando quello della compartecipazione alla spesa sociosanitaria dei Comuni e degli utenti (ma anche delle loro famiglie), rappresenti oggi uno dei principali terreni di scontro sul piano dell’attuazione dei diritti sociali: da un lato, infatti, c’è il bisogno di servizi a costi ragionevoli da parte dei soggetti disabili e, nelle situazioni più gravi, non autosufficienti; dall’altro, non possono trascurarsi le esigenze di bilancio delle amministrazioni coinvolte, nonché quelle delle strutture assistenziali”.

Su questo tema è poi intervenuta la Prof.ssa Maria Cecilia Guerra, senatrice della Repubblica, che nell’ambito del governo Letta ha contribuito in modo determinante alla riforma organica dell’ISEE “per arrivare a questo nuovo ISEE, di cui mi sento un po’ la ‘mamma’, abbiamo sentito tutte le parti in gioco: in particolare riteniamo di aver tenuto in grande considerazione le esigenze delle persone con disabilità”.

Il Dott. Antonio De Vita, magistrato del Tar Lombardia, si è soffermato invece sul ruolo dei soggetti pubblici rispetto al diritto all’assistenza, con particolare riferimento alle competenze comunali.

Inoltre, l’Avv. Francesco Trebeschi ha ripercorso l’evoluzione normativa in tema di compartecipazione al costo dei servizi, con particolare riferimento al problema della rivalsa da parte dei soggetti pubblici sui parenti dell’assistito. Infine, l’Avv. Massimiliano Gioncada ha affrontato il tema della responsabilità dell’assistente sociale nei confronti dell’utente e del cliente.

In occasione del Convegno, che ha visto la partecipazione di più di 150 persone (soprattutto assistenti sociali, avvocati, amministratori locali e responsabili di strutture assistenziali) è stato presentato il volume di Gioncada, Candido, Trebeschi e Mirri, edito da Maggioli nel 2015, dal titolo “Isee e prestazioni sociali e socio-sanitarie”.