Sono 99 le campagne di crowdfunding e fundraising attivate in tutta Italia tra il 14 ed il 31 marzo 2020 per contrastare l’emergenza da Covid-19. Di queste, ben 31 hanno preso vita nella regione Lombardia, 82 su 99 hanno avuto come obiettivo quello di finanziare gli enti ospedalieri e i reparti di terapia intensiva, mente le 17 rimanenti sono risultate a favore di associazioni impegnate a vario titolo nell’emergenza sanitaria, della Croce Rossa Italiana e della Protezione Civile.

È quanto emerge dal report dati elaborato dagli st)udenti del corso di laurea Comunicazione per l'Impresa, i Media e le Organizzazioni complesse (CIMO), nell’ambito di un esercizio proposto all’interno del seminario di crowdsourcing e crowdfunding tenuto dalla professoressa Ivana Pais, docente di Sociologia dei processi economici e del lavoro all'Università Cattolica.

Il lavoro è consistito nel mappare le iniziative afferenti alle tre principali tipologie di campagne (Personal fundraising, Crowdfunding e Fundraising) e analizzarne l’entità utilizzando alcuni criteri-chiave come il valore economico raccolto, l'obiettivo prefissato da ciascuna iniziativa e la tipologia ed il numero di finanziatori che hanno aderito a ciascuna campagna.

L’analisi delle diverse tipologie ha permesso di evidenziare una sostanziale prevalenza di Personal fundraising, seguita dal Crowdfunding e Fundraising. Per quanto riguarda invece i promotori delle campagne è emerso come, nella maggior parte dei casi, siano state finanziate da cittadini privati (44%), seguiti da fondazioni e organizzazioni (27%) e da istituti e aziende (14%). Sul fronte del valore raccolto, invece, i dati risultano incompleti: il campione analizzato era formato da 83 campagne, poiché per 16 di esse non è stato possibile avere dati completi. Dai dati parziali emerge tuttavia come quasi la metà delle campagne abbia raccolto tra i 100.000 e i 500.000 euro, il 23% ha raccolto tra i 10.000 e i 50.000 euro, il 9% tra i 50.000 e i 100.000 euro, e il 6% oltre il milione di euro. 

Dopo comparazione delle varie iniziative gli studenti hanno inoltre operato un focus su una campagna che, oltre che di grande successo, è risultata esemplare per raccontare il binomio sociologia-nuove forme dell'economia digitale. 

Lanciata dall’influencer e imprenditrice digitale Chiara Ferragni con il marito e cantante Fedez – unanimemente noti come “The Ferragnez” – la campagna a favore dell’ospedale San Raffaele di Milano rientra nella tipologia del Personal fundraising ed ha catalizzato il maggior numero di donatori (oltre 202mila, per un totale donato di €4.464.400) rispondendo quindi assai meglio di altre alle logiche crowd della raccolta fondi “dal basso” (a prescindere quindi dal valore economico raccolto che, ad esempio, con € 5.827.481 è stato maggiore nella campagna Fundraising destinata al Policlinico di Milano a fronte di un numero di donatori molto inferiore, attestato attorno ai 3.800).

Più nello specifico, nel caso dei Ferragnez dal 9 al 30 marzo sono stati registrati 104 donatori che hanno devoluto un importo da 1.000€, mentre dal 23 al 30 marzo sono state 568 le donazioni a partire da un importo di 5 €. Le donazioni maggiori sono state piuttosto frequenti nei primi giorni di lancio della campagna, al contrario le donazioni di importo minimo sono state costanti, subendo un calo solo verso gli ultimi giorni.
Per queste ultime, inoltre, è stata rilevato una maggiore presenza femminile (il 37%) rispetto a quelle superiori di 1.000€ (19%); mentre le donazioni anonime sono state il 39% per importi minori e il 41% per le donazioni maggiori.