Lunedì 7 marzo, dalle 10.30 alle 12.30, si terrà presso l’ Università Cattolica di Piacenza un incontro dedicato al potenziale femminile nell’incontro fra culture, promosso dal Corso di Laurea Triennale in Scienze dell’Educazione e della Formazione e dal Corso di Laurea Magistrale in Progettazione Pedagogica nei Servizi per Minori.

In particolare, verrà messo in luce come donne provenienti da mondi molto lontani possano agire da ponte fra le differenze, nell’attenzione a quanto accomuna piuttosto che a ciò che divide. Tuttavia, affinché tale risorsa del femminile possa emergere è necessaria un’educazione di genere che sia attenta alle esigenze delle donne e alla valorizzazione di quanto – spesso sottotraccia -  sintonizza, raccorda e alimenta complicità.

L’iniziativa, libera e gratuita, si concluderà con l’intervento dell’Onorevole Vanna Iori su “Saranno le donne a sconfiggere il Daesh?”.

L’iniziativa prende le mosse dal volume “Mondi che si incontrano in una stanza” della prof.ssa Antonella Arioli (ed. FrancoAngeli), che narra l’esperienza di un progetto educativo, Insieme e autonomia donne, realizzato da anni in alcune “stanze” della provincia di Mantova e rivolto alle donne/mamme immigrate con bambini piccoli. Il libro proporre un'esperienza di formazione che sia il più possibile "esportabile" alla luce degli intrecci fra le istituzioni, delle finalità educative e delle azioni formative salienti.

L’esperienza - dislocata su 5 comuni dell’Alto Mantovano - è frutto di un lavoro di rete fra più istituzioni:

- il CPIA (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti) che ne cura il coordinamento e che mette a disposizione il personale docente;

- l’ASL, che mette e disposizione degli esperti (ginecologa, pediatra, medico di base, assistente sociale, psicologo...) che realizzano alcuni laboratori con le donne, nell’ottica della promozione della salute;

- gli EELL (Enti Locali del Piano di Zona dell’Alto Mantovano), che mettono a disposizione gli spazi e gli operatori dei servizi (anagrafe, assistenti sociali, educatori...) che incontrano a scuola le donne sui servizi offerti dal territorio;

- le Associazioni di Volontariato, che si occupano del servizio di baby-sitting (attivo mentre le donne fanno scuola)

Il progetto ha raggiunto in negli ultimi 3 anni  più di 300 donne e mamme immigrate: tra i risultati positivi l’aumento dell’accesso delle donne straniere ai servizi di prevenzione oncologica (screening, pap-test), grazie agli incontri con gli operatori Asl a scuola e alle visite guidate ai servizi. Oltre a questo, la valenza positiva del progetto si verifica anche nei rapporti delle donne con le scuole dei figli (grazie ad una maggior comprensione con le insegnanti e una maggior partecipazione alla vita scolastica), oltre che con i figli stessi (che vengono maggiormente seguiti nei compiti e facilitati nell’integrazione con il paese di accoglienza).

“Il senso di questo progetto educativo – conclude la prof.ssa Arioli - è quello di aiutare le donne immigrate a riconoscere e a valorizzare le loro specificità legate al femminile, vedendole come risorse su cui contare per aprirsi all’altra/o e ‘ri-mettersi al mondo’ “

 http://piacenza.unicatt.it/eventi/events-SdF_Femminile_risorsa_2016.pdf