In un contesto di crescita globale, ci sono segnali positivi anche per l’Italia e per il sistema economico bresciano. L’export si conferma componente centrale del "made in Brescia" ma la disoccupazione resta alta ed è soprattutto quella giovanile a preoccupare. L’innovazione tecnologica, con l'artificial Intelligence e l'internet delle cose, sembra riscrivere profondamente non solo i sistemi produttivi ma anche gli stili di vita contemporanei.
 
Quali saranno allora i lavori e le professionalità che serviranno da qui a pochi anni? E quali competenze serve oggi formare? A questi interrogativi risponde il seminario “Il sistema produttivo bresciano e le sfide della trasformazione digitale” promosso venerdì 23 febbraio nella sede di via Musei del campus di Brescia dall’Osservatorio per il Territorio (OpTer), con l’intervento del presidente dell’Associazione Industriale Bresciana (Aib) Giuseppe Pasini e il presidente del Comitato scientifico strategico di AlmaLaurea Gilberto Antonelli.

L'incontro, moderato dal direttore del Giornale di Brescia Nunzia Vallini, sarà aperto dal saluto del prorettore Mario Taccolini, e dall’introduzione del direttore di OpTer Giovanni Marseguerra.

Tra gli obiettivi dell’incontro, stabilire una collaborazione virtuosa tra imprese e università. Le nuove professioni richiederanno profili dotati, insieme, di competenze tecnologiche e manageriali, e di soft skills quali leadership, intelligenza emotiva, pensiero creativo e gestione del cambiamento. Serve allora creare un canale privilegiato tra sistema produttivo e mondo della ricerca, che permetta, nel breve periodo, di traghettare le imprese verso il modello industriale del 4.0, e, nel medio periodo, di creare un circolo virtuoso tra tre elementi fondamentali: raffinatezza, competitività e sviluppo del territorio.

Serve un cambio di paradigma culturale, da attuare all’interno delle imprese, ma anche nella società, per riuscire a cogliere le immense opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Servono incentivi volti ad accrescere le collaborazioni fra scuola, università, imprese e associazioni: si tratta di un’area strategica in cui bisogna investire e in cui Brescia può assumere un ruolo decisivo per la presenza di due qualificate università, per la ricchezza del suo tessuto produttivo e per le qualità imprenditoriali che da sempre la pongono all’avanguardia in Italia.

Ci sono tutte le condizioni perché da Brescia parta e si sviluppi un modello virtuoso di collaborazione, in campo educativo e formativo, che consenta ai nostri giovani di cogliere le opportunità dell’economia digitale.