Un'immagine della scuola che sarà sostenuta dal progetto della CattolicaNasce una cooperazione tra Italia e Afghanistan che vede protagonisti l’Università Cattolica e la Regione Lombardia per la realizzazione di due progetti. Il primo è il Progetto Scuola che sosterrà la qualità del sistema educativo afgano, e la formazione delle donne in particolare, attraverso la preparazione degli insegnanti e la consegna di 50 borse di studio alle famiglie che mantengono le ragazze fino al conseguimento del diploma. Il secondo progetto è in collaborazione con l’Università di Herat per l’erogazione di un corso universitario di Solidarietà e Sviluppo sociale volto a valorizzare le donne e le famiglie come attori di sviluppo cruciali per il Paese.

Voluta e appoggiata dal Quartier generale della Nato/ Isaf a Kabul, la collaborazione, nata nel luglio 2009, ha coinvolto diversi attori: Il Centro di Ateneo per la Solidarietà internazionale (Cesi) dell’Università Cattolica, il ministero dell’Educazione afghano, la Nato, il ministero della Difesa, l’ambasciata di Italia a Kabul, la Herat University e una scuola nei pressi di Kabul. Sulla scorta della prima missione di luglio, nei tre mesi successivi sono stati elaborati, proposti e finanziati in Italia i due progetti che saranno avviati durante la seconda missione dal 4 al 12 dicembre 2009.  Il coordinamento delle attività in Afghanistan si attua attraverso il Cesi ed è curato dal professor Marco Lombardi, coordinatore progetti Afghanistan e docente di Sociologia generale in Università Cattolica, al quale in questa seconda missione si affiancano Cristina Castelli, psicologa e direttore master “Relazioni di aiuto in contesti di vulnerabilità e povertà nazionali e internazionali” e lo psicologo della Cattolica, Davide Scotti. Partecipa alla missione l’assessore alla Protezione civile, Prevenzione e Polizia locale di Regione Lombardia, Stefano Maullu che ha finanziato – insieme all’assessore Giulio Boscagli – i due progetti.

Progetto Scuola - Una delle questioni centrali per lo sviluppo dell’Afghanistan riguarda la qualità della formazione di base e la capacità del sistema educativo di mantenere a scuola le donne. Questo secondo aspetto è importante in quanto donne e famiglie sono attori di sviluppo cruciali per l’Afghanistan moderno e pacificato: oggi lo stesso Governo afghano e la comunità internazionale insistono sulla necessità di investire sulle donne nel contesto di una scuola pubblica di eccellenza, priorità al futuro di un Paese capace di inserirsi nel contesto del mondo globale. L’avvio del progetto è previsto a inizio dicembre 2009 con la prossima missione a Kabul per la realizzazione del corso e la distribuzione degli incentivi alle famiglie. Il progetto si realizza presso una scuola pubblica di Kabul – identificata di concerto con il Ministro dell’Educazione – che dispone di classi dal 1° al 12° grado, dunque inserita nel sistema educativo nazionale. La scuola oggi ospita circa 1000 alunni (di cui 300 bambine e ragazze) provenienti da 500 famiglie, che sono distribuiti in 16 classi guidate da 21 insegnanti.

Le azioni del progetto - Primo: un corso di formazione per i docenti guidato dall’Università Cattolica per fornire nuove competenze e strumenti per la didattica e promuovere una visione di sviluppo del paese condivisa tra i docenti. Secondo: un sistema di borse di studio destinate alle famiglie che mantengono le bambine e le ragazze a scuola fino al conseguimento del diploma. L’obiettivo è quello di incentivare e mantenere la presenza femminile nella scuola fornendo vantaggi alimentari alle loro famiglie: unica strada percorribile per promuovere il ruolo della donna nella famiglia afghana come fattore di sviluppo. Il costo della iniziativa almeno pari a 10.000 euro permette di fornire 50 sussidi alimentari (200 euro cad.) alle famiglie delle bambine che frequentano la scuola con continuità e impegno a conseguire il diploma. Ogni famiglia riceverà: 100 kg di riso, 200 kg di farina, 50 l di olio, per circa 18 tonnellate di viveri distribuiti.

Progetto con l’Università di Herat - Il progetto avvia una collaborazione con l’Università di Herat e con il Research and Development Institute di Kabul per fornire un corso universitario dal titolo “Solidarity and Social Development”. Herat è sede del comando Prt italiano, in futuro l’area italiana privilegiata di intervento sulla quale Nato e Governo nazionale concentreranno le forze. Il progetto propone la realizzazione di un corso universitario ufficiale, distribuito sui due semestri 2010 presso l’Università di Herat, rivolto agli studenti del terzo anno accademico. L’obiettivo è l’apertura del corso a partire da marzo 2010, inizio dell’anno accademico.

Il titolo del corso è “Solidarity and Humand Development - Solidarietà e Sviluppo Sociale” e, come per il Progetto Scuola, l’attenzione è posta soprattutto sulla formazione delle donne. Il corso si propone di fornire agli studenti adeguati strumenti concettuali e al tempo stesso strumenti operativi per mettersi in relazione da protagonisti con le agenzie di sviluppo presenti.