Focus sulla ricerca a servizio dell’innovazione nel settore lattiero caseario alla Cattolica di Piacenza. Ricercatori under 40 e dirigenti di industria del settore lattiero-caseario di sono dati appuntamenti al convegno “Universo Latte: Giovani Ricercatori e Imprese a Confronto” per confrontarsi sulle più recenti ricerche e sui relativi risultati trasferibili alla realtà produttiva del settore lattiero-caseario.
Il seminario, organizzato dal Comitato italiano FIL/IDF -organizzazione no-profit che rappresenta gli interessi di quanti sono attivi a livello internazionale nel contesto lattiero-caseario-, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, l’Università degli Studi di Milano, l’Università degli Studi di Parma e l’Associazione Italiana Tecnici del Latte, è stato sostenuto dal fondamentale contributo della Fondazione Invernizzi.
Organizzato in un momento in cui il tema della produzione di latte e del prezzo di acquisto agli allevatori è motivo di riflessione e dibattito, il convegno ha offerto a ricercatori e imprenditori l’opportunità di confrontarsi e discutere per trovare soluzioni efficaci.
“Ci troviamo in un momento di crisi – ha detto il preside della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, Lorenzo Morelli – e per questo è molto importante che enti di ricerca e mondo produttivo si parlino. Questo convegno vuole essere un vero momento di filiera e rappresenta la prima esperienza di questo tipo in Italia. Inoltre si tratta di un’occasione preziosa per continuare nel solco della prestigiosa tradizione del nostro istituto, che è stato uno dei primi a rapportarsi con il mondo industriale”. Al ruolo del settore lattiero-caseario per il nostro Paese che vanta un patrimonio di enorme valore di prodotti a denominazione d’origine protetta si è invece rifatto Pier Sandro Cocconcelli: “L’agro alimentare in Italia ha raggiunto standard di qualità e sicurezza molto elevati. Per mantenere questa leadership e questo ruolo centrale a livello internazionale è necessario continuare a investire sulla ricerca”. “Anche i prodotti tradizionali hanno bisogno di una continua innovazione – prosegue Cocconcelli -. Cambiano i contesti, cambiano le tecniche produttive e cambiano le modalità operative: in questa situazione è necessario sia per i prodotti DOP che non DOP fare una ricerca che mantenga alta la competitività del settore lattiero caseario italiano. E in questo processo un ruolo centrale lo rivestono i giovani ricercatori, che con il loro entusiasmo e le loro capacità sanno immaginare e trovare soluzioni originali ed innovative”.