«Sono particolarmente lieto di poter ricordare qui con voi e nella sua Università il compianto confratello Cardinale Elio Sgreccia, nel giorno in cui viene presentato ufficialmente il volume “Controvento”, la biografia che lui stesso ha voluto dettare e che rappresenta una preziosa testimonianza per tutti noi e per molti versi anche il suo testamento spirituale». Queste le parole del Cardinale Angelo De Donatis, Vicario di Sua Santità, in apertura della presentazione dell’autobiografia del Cardinale Elio Sgreccia, che si è tenuta il 30 gennaio nel campus di Roma dell’Università Cattolica, in una sala piena di allievi, amici, estimatori ed ex studenti.

«Il Cardinale Sgreccia è stato un caposcuola, ha costruito un percorso, già intuendo, tra l’altro, i temi della Laudato si’, ossia le sfide che l’ecologia avrebbe posto alla riflessione antropologica e bioetica” - così S.E. Mons. Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, aprendo l’incontro – Egli ha offerto input profetici anche in materia di educazione; ha avuto molto coraggio ed è in grado di infondere ancora tanto in chi ha a cuore la vita umana».

«Oggi pomeriggio – ha detto il Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia Rocco Bellantone - porto non solo il saluto della Facoltà, ma la testimonianza personale di uno studente per il dono di "Don Elio" in questa Università, non solo come fondatore della cattedra di Bioetica, ma per il grande esempio che ci ha dato fino agli ultimi giorni della sua vita, per la Chiesa, per i sofferenti e per questo Ateneo».

«Il significato del termine "controvento" – ha proseguito il Cardinale De Donatis - è insieme programmatico e riassuntivo della sua esistenza. Ne descrive sia il temperamento fin dall’infanzia, con la sua determinazione nel voler diventare sacerdote nonostante la volontà paterna contraria, sia la capacità di prendere posizione nello spazio pubblico con coraggio, con parresìa, guardando con fiducia al valore persuasivo delle argomentazioni solide e animato dalla speranza nella possibilità di comporre le contrapposizioni e le sfide mediante una sintesi più alta. Soprattutto, dice del suo cuore sacerdotale che con zelo e carità ha saputo essere vicino a chi era nel bisogno e farsi carico di tante situazioni e necessità senza scoraggiarsi, riuscendo in molti casi a trasformarle in percorsi di rinascita».

L’incontro è proseguito con gli interventi e le testimonianze del Professor Antonio G. Spagnolo, Ordinario di Medicina legale all’Università Cattolica (Dipartimento di Sicurezza e Bioetica), del Professor Vincenzo Valentini, Ordinario di Diagnostica per immagini e radioterapia all’Università Cattolica e Direttore del Dipartimento di Diagnostica per immagini, radioterapia e Ematologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, di Monsignor Andrea Manto, Presidente della Fondazione “Ut Vitam Habeant”, e della Dottoressa Paola Pellicanò, Presidente ad interim dell’Associazione “Donum Vitae”.

«Papa Francesco nel Suo telegramma ai familiari del Cardinale Sgreccia ha scritto: "Ricordo con animo grato il suo generoso servizio alla Chiesa, specialmente la preziosa e solerte opera in difesa del fondamentale valore della vita umana, mediante una capillare azione di studio, di formazione e di evangelizzazione" ha concluso il Cardinal Vicario. «Quella capillare azione di studio, di formazione e di evangelizzazione in difesa della vita umana è il dono che don Elio ha fatto alla Chiesa e al mondo. Ora è compito nostro portarla avanti e la Diocesi di Papa Francesco attraverso l’impegno della Fondazione Diocesana “Ut Vitam Habeant” certamente farà fino in fondo la sua parte, continuando a seminare con impegno e generosità. Chiudo perciò questo mio ricordo di don Elio augurandovi un proficuo impegno a portare a tutti il Vangelo della vita con le stesse parole con cui egli chiude il suo libro “Controvento”: "Buona seminagione a voi tutti, cari evangelizzatori!"».