“Costruita intorno a te” è il claim che ha reso popolare anche tra il grande pubblico Banca Mediolanum. A raccontarlo, davanti agli studenti di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative del professor Andrea Perrone, è il suo fondatore Ennio Doris, che ha inaugurato il ciclo di incontri che danno voce direttamente ad alcuni dei principali protagonisti del mondo bancario. «Sono in debito e in obbligo con i miei clienti» ha detto Doris. «Sono loro che hanno permesso la formazione di Mediolanum».

Partendo dalle sue origini a Tombolo, in provincia di Padova, dove aiutava la famiglia nel mercato del paese, Doris ha messo in risalto quali siano i valori che lo hanno guidato e portato al successo. «Servono coraggio e sacrificio per sostenere le proprie idee. È tutta una questione di esercizio costante».

Ma Ennio Doris non ha mancato di parlare del contesto economico con cui il sistema finanziario si è dovuto misurare. Nel ‘73-’74 c’è stata la crisi del petrolio e le conseguenti “domeniche a piedi” dell’austerity, poi ci sono stati gli attentati alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, infine la crisi immobiliare e la chiusura della Lehman Brothers nel 2008. In seguito a questi periodi le correzioni, e quindi il periodo stesso della crisi, hanno avuto una durata variabile da un minimo di 11 mesi fino a un massimo di 18 mesi. «La durata dei periodi invece in cui l’economia va bene e cresce – continua poi Doris – va da 70 a 120 mesi, cioè da 5 a 10 anni circa. È probabile perciò che entro pochi anni possa esserci una nuova recessione».

È inevitabile un riferimento alla politica economica del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, con l’introduzione dei dazi, e alla costante crescita della Cina che si sta imponendo come seconda forza economica mondiale, proprio dietro gli Usa. «Qualche sintomo di crisi c’è già oggi, come per esempio i tassi d’interesse che sono scesi e il prezzo del petrolio che è calato», commenta il presidente di Mediolanum. «Durante le crisi, la gente tende a vendere, comprando poi solo quando c’è un rialzo delle quote. Questa è una conseguenza della paura, i messaggi esterni influenzano troppo le persone».

E in Italia? Il rischio recessione c’è e il presidente di Mediolanum metterebbe la firma per un segno più, «anche uno 0,1%» del Pil. «Spero di sbagliarmi, spero che vada meglio».