È stato conferito a Giovanni Maria Flick il premio di Agostino dell'anno attribuito dall'Associazione Agostini Semper, che riunisce allievi ed ex allievi del Collegio, durante la XX Assemblea annuale che si è svolta nella giornata di sabato 14 novembre. Dopo i saluti del direttore di Sede Mario Gatti, che ha ricordato come i collegi e le associazioni a essi collegati siano una parte importante del progetto educativo dell'Università, e le presentazioni del presidente dell'Associazione Daniele Clarizia e del Direttore del Collegio Saverio Gentile, è stato inaugurato dalla Prolusione del prof. Giovanni Gobber il percorso sulla Grande Guerra, inquadrato dal punto di vista della costruzione del patrimonio linguistico dell'Europa.
È stato poi consegnato a Flick una esemplare numerato che riproduce la statua di Sant'Agostino, patrono del Collegio, donata dall'Associazione all'Augustinianum: il conferimento del premio è stato soprattutto occasione preziosa perché ha dato ai presenti la possibilità di ascoltare una breve ma importante testimonianza di Flick sulla sua esperienza in Università Cattolica e in Collegio. Ministro della Giustizia nel 1996 durante il primo governo Prodi, rappresentante italiano nella Convenzione per la redazione della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, Giudice della Corte Costituzionale dal 2000, di cui è stato, dal 2008, Presidente, Flick ha «imparato in collegio cos'è la dignità»: a partire dalla sua esperienza di studente, furiosamente sui libri per non perdere la borsa di studio, in un clima di «competizione spietata ma sana», che gli ha permesso, fin dagli esordi e poi durante tutta la sua lunga e ricchissima carriera, di occuparsi di diritto da moltissimi punti di vista. «Ho imparato in questi anni che per riscrivere la Costituzione, come molti vorrebbero fare, prima bisognerebbe rileggerla, perché è un testo che contiene due fondamenti dai quali è impossibile prescindere: la pari dignità e la laicità». Proprio al primo di questi valori Flick ha dedicato la sua recente pubblicazione Elogio della dignità (Libreria Editrice Vaticana, 2015), dalla quale, per l'occasione, è stato tirato un estratto in poche copie numerate offerto ai presenti. «La dignità è l'unico valore che dobbiamo salvaguardare, dal quale discendono poi tutti gli altri; per questo il testo più bello di diritto costituzionale che io abbia mai letto è Se questo è un uomo di Primo Levi», consiglio di lettura quanto mai opportuno, nei giorni che stiamo vivendo.