Chi ha detto che l’università deve oggi soltanto rispondere alle richieste del mercato del lavoro? Il corso di alta formazione “Il piacere della scrittura” dà un’occasione di crescita reale sia agli studenti che vogliono coltivare la passione della parola e mantenerla come tale sia a coloro che desiderano fare di questo amore una professione vera e propria. Le storie degli iscritti sono le più varie: studenti di facoltà non umanistiche, professionisti quali ingegneri, bancari, insegnanti, comunicatori che ogni anno scelgono l’offerta didattica del corso sostenuto da Mondadori, Manpower Group Italia, Emma Book, Bracco.

Tra i quasi duecento frequentanti, il corso guidato dal direttore scientifico Ermanno Paccagnini e dalla coordinatrice didattica Giuliana Grimaldi, oggi celebra la terza pubblicazione importante di un proprio iscritto. Il 25 febbraio, infatti, uscirà per Rizzoli “Fra me e te”, romanzo di Marco Erba, insegnante in un liceo (a sinistra nella foto).

«Il corso - racconta l’autore esordiente - mi ha insegnato prima di tutto come non scrivere. Il confronto con editor professionisti è stato fondamentale. Chiunque intuisce quando uno scritto non funziona, ma spesso non si capisce perché. Gli editor, commentando in classe gli scritti dei corsisti, spiegavano dal punto di vista tecnico cosa andava e cosa non andava. Ma è stato importante anche ascoltare le esperienze di scrittori affermati e approfondire dal punto di vista tecnico alcuni aspetti, come la costruzione dei personaggi e della trama di un testo. Saper scrivere è una dote innata, ma con i consigli giusti e l’esercizio può essere affinata di molto. Proprio durante il corso è nato “Fra me e te”, il mio romanzo, che parla di adolescenza. Un paio di anni dopo l’ho autopubblicato come ebook. Grazie al passaparola, è stato letto da una editor di Rizzoli, che mi ha contattato».

Il percorso di Marco Erba ha avuto un punto in comune con quello di Giorgio Ponte (al centro nella foto), altro ex iscritto del corso e oggi autore per Mondadori di “Io sto con Marta” dopo una lunga gavetta editoriale. «Ero a Milano per fare lo scrittore, - ricorda Giorgio - con i primi capitoli di un nuovo romanzo comico nel quale stavo trasferendo gran parte della mia esperienza di precario quando, dopo mesi passati nell’incertezza, mi ritrovai tra le mani una brochure del corso e capii che era l’occasione che stavo cercando. È grazie al corso che ho potuto prendere contatto con molti professionisti della grande editoria, normalmente irraggiungibili».

La storia di Giorgio assume contorni molto curiosi. «Fu in questo modo che conobbi un’agente letteraria che si interessò al mio lavoro, e per la quale completai la stesura del romanzo prima del tempo. Alla fine lei non volle prendermi, ma io mi ritrovai tra le mani un libro che capii essere di valore: una storia di speranza sul mondo del lavoro, in un momento storico in cui tutti hanno smesso di sperare. Da quel momento mi misi sotto per cercare qualsiasi editore credesse nel progetto, e dopo quattro anni di pubblicazioni sfiorate e porte sbattute in faccia presi la decisione di autopubblicarmi».

Fu ancora una volta il corso della Cattolica a suggerirgli l’idea. «Ero stato chiamato a fare da tutor e non avrei mai scoperto l’editoria online e il self publishing senza aver assistito a una lezione sul tema. Quando dopo un mese il libro balzò in testa alle classifiche di Amazon, fu sempre grazie al corso che potei rincontrare la direttrice della narrativa italiana Mondadori, la stessa che mi aveva rifiutato quattro anni prima temendo che il testo non avesse mercato. Quell’incontro riaccese il suo interesse e nove mesi dopo “Io sto con Marta!” era in tutte le librerie. Se questa fosse una favola a lieto fine, e in qualche modo lo è, potrei senz’altro dire che il corso della Cattolica ha avuto per me la stessa funzione che la Fata Madrina ebbe per Cenerentola: senza di esso nulla sarebbe stato possibile».

Livio Gambarini (a destra nella foto) è partito dal corso “Il piacere della scrittura” per atterrare nella letteratura storica e fantasy. Fondamentali per lui gli insegnamenti di Raul Montanari, sotto la cui supervisione ha impostato il suo primo romanzo storico, “Le colpe dei padri” (Silele edizioni, 2014), che è diventato un piccolo best seller. In seguito ha scritto il fantascientifico “ASAP: Tempi che corrono” (Amazon, 2014) e il fantastorico “Eternal War: Gli Eserciti dei Santi" (Acheron Books, 2015), tradotto anche in inglese.

Ora che quasi terminato “I segreti delle madri”, il seguito del suo primo romanzo, Livio fa il punto della situazione e spiega che con determinazione e costanza il sogno di diventare uno scrittore può essere ancora realizzato: «Sapevo che il mio correlatore alla magistrale, il prof. Giuseppe Lupo, insegnava al corso di scrittura creativa della Cattolica. Finita l’università mi sono fatto le ossa nei laboratori online e ho pubblicato diversi racconti, ma prima di tentare il grande passo sono tornato in Ateneo. Per quanto avessi già alle spalle corsi di scrittura di livello, alcuni degli incontri sono stati illuminanti. Ho apprezzato particolarmente la pluralità di voci dei vari ospiti, che pur non essendo sempre concordi tra loro, mi hanno conferito di un’idea esaustiva del tema della scrittura in Italia».