* Di Giulia Gessaga

Quando mi sono iscritta al programma Exchange, sono stata selezionata per la città di Varsavia. All’inizio sono stata presa dallo sconforto: la Polonia è un Paese pieno di preconcetti – pensavo - e, per quanto mi riguardava, poco conosciuto. Ora che sono tornata posso dire che è stata l’esperienza più bella della mia vita, e che sceglierei questa città altre mille volte ancora.

L’inizio è stato difficile: ci si ritrova da soli in un Paese che non parla la tua lingua, e che a volte fatica a comunicare anche in inglese. Nei primi periodi si possono incontrare difficoltà nel conoscere altre persone, a creare un gruppo, soprattutto considerando il clima di febbraio che non invoglia molto a uscire di casa.

Poi pian piano ci si adatta. Si inizia a prendere familiarità con le strade, i posti, i luoghi, la lingua, le persone. Si comincia a sentirsi a casa. Piano piano nascono amicizie, si creano legami, si condividono avventure, e alla fine dell’esperienza ti ritrovi con una famiglia. E poi capisci che l’Erasmus è proprio questo: sentirsi a casa in un Paese che non è il tuo, acquisire fratelli e sorelle che non parlano nemmeno la tua stessa lingua.

Pian piano si inizia ad apprezzare quella popolazione che di primo acchito sembra molto fredda, ma che alla fine si è rivelata una continua scoperta: basta imparare una o due parole nella loro lingua ed è fatta, saranno tuoi amici per sempre, e saranno sempre pronti a sorriderti quando li incontri per strada. Spesso e volentieri alcuni ragazzi ti fermano per strada o nei bar; all’inizio era un’abitudine che non capivo, poi ti rendi conto che l’unico obiettivo che li guida è quello di parlare con qualcuno di nazionalità diversa e condividere le proprie esperienze di vita, senza secondi fini.

Innamorarsi della città invece è molto facile, Varsavia è una città che funziona: i tram, i pullman e le metro ti portano in ogni luogo della città in poco tempo ed è difficile che abbiano un ritardo superiore ai 5 minuti. Il contrasto tra il vecchio e il nuovo è molto forte: girando intorno ti ritrovi nella piazza principale con una storia che fa commuovere ma subito dietro l’angolo ti ritrovi palazzi e grattacieli con all’interno le migliori innovazioni.

Turisticamente è una città poco conosciuta e frequentata, ma vivendola non ci si annoia mai e non si vuole più andare via: ogni giorno c’è qualcosa di diverso da fare, eventi di ogni tipo, posti da scoprire, a partire da un Festival di Street Food lungo la strada, al guardare il tramonto su un palazzo abbandonato. Inoltre appena inizia la primavera la città cambia faccia: in riva al fiume aprono molti bar, si può andare sulla spiaggia a organizzare barbecue, partite di beach volley, oppure si può facilmente noleggiare una bicicletta a poco prezzo e girare per gli innumerevoli parchi che questa città offre. Le esperienze da poter vivere sono infinite, e ognuna lascia dentro un segno ed un ricordo che sicuramente conserverò nel mio cuore per sempre.

Di questa esperienza mi mancherà tutto, ma il dolore che provo oggi per aver perso tutto questo, è anche la mia gioia più grande. Quando mi dicevano che l’Erasmus è un’esperienza che ti cambia la vita non ci credevo, poi l’ho vissuto.

* 27 anni, di Appiano Gentile (Co), laurea magistrale in Management per l’impresa, facoltà di Economia