Si chiamano Angelica Lin e Jiao Liu e sono laureate rispettivamente in Economia e Management e in Lingue e International Management all’Università Cattolica di Milano. Lavorano nella sede italiana di Alibaba Group, aperta nell’ottobre 2015 a Milano per espandere il business del colosso cinese dell’e-commerce in Europa.

«Sono interessata ad Alibaba sin da quando è stata quotata in Borsa, nel 2014 – afferma Angelica (nella foto qui a lato) – ma già all’università seguivo le interviste al fondatore del gruppo, Jack Ma». Prima aveva svolto qualche esperienza lavorativa in realtà sino-italiane, ma considera questo il suo lavoro ideale: «Il mio ruolo è quello di Assistente del Country Manager, Rodrigo Cipriani, responsabile di Alibaba in Italia, Spagna, Portogallo e Grecia. Lo assisto nella sua routine giornaliera, partecipo agli incontri e ho la possibilità di interfacciarmi sia con il team locale che con quello internazionale».

Jiao (nella foto grande in alto) all’università ha studiato inglese, russo, tedesco, spagnolo e francese e prima di approdare ad Alibaba ha lavorato al Centro Visti del Consolato cinese a Milano. Il suo ruolo è quello di Office manager: «Lavoro nell’amministrazione, ma mi occupo anche di risorse umane e IT, coordinandomi con i rispettivi dipartimenti localizzati in Gran Bretagna. I miei colleghi sono per lo più italiani, ma comunico con persone di tutto il mondo, dai cinesi agli inglesi, ai francesi e ai tedeschi. Sono stata la prima impiegata assunta in Italia dopo il Country manager Rodrigo Cipriani e con lui abbiamo davvero costruito l’ufficio da zero».

Alla sede londinese di Alibaba si sono aggiunte, nel 2015, tre nuove sedi: prima in Italia, a Milano, poi in Francia e in Germania. L’obiettivo è aiutare le imprese locali a fare business ovunque nel mondo e la scelta del nostro Paese non è casuale: «L’Italia è un mercato chiave per quanto riguarda le cosiddette tre “f”, food, fashion e furniture – spiegano le ragazze –. Inoltre, Alibaba è impegnata a lavorare a sostegno delle Pmi, categoria in cui rientrano oltre il 90% delle aziende italiane».

Con l’aumento del potere d’acquisto in Cina, è cresciuta la richiesta di prodotti internazionali ed è in questa fetta di mercato che si inserisce Alibaba, che mette in contatto i 439 milioni di utenti attivi sulle sue piattaforme con i produttori delle eccellenze del Made in Italy, facilitando l’importazione di prodotti internazionali.

«Il nostro modello di business è unico – continuano Angelica e Jiao – perché Alibaba, oltre ad essere una piattaforma di e-commerce, è un vero e proprio ecosistema: le piattaforme B2C funzionano come un marketplace, dove ogni brand può aprire il proprio store e usufruire di avanzate e sicure soluzioni di cloud computing, oltre che di servizi di logistica consolidati».
«Alibaba è una realtà dinamica e in continua evoluzione – ricordano le ragazze –. Siamo particolarmente orgogliose di essere parte di questa fase di sviluppo in Italia e il valore aggiunto, per noi, è vedere la nostra crescita professionale andare di pari passo con il consolidarsi dell’azienda».

Martedì 14 marzo Angelica e Jiao saranno in Cattolica per presentare il programma Agla, Alibaba Global Leadership Academy, che ogni anno offre a 102 giovani di tutto il mondo la possibilità di trascorrere un anno in Cina, presso il quartier generale di Alibaba. Qui i giovani assorbono la cultura aziendale ed entrano in contatto con la cultura cinese, lavorando in diverse business units grazie a un meccanismo di job rotation, per poi tornare nelle sedi di Alibaba del loro Paese d’origine. La promozione del progetto, che porteranno anche in molte altre università italiane, sarà anche l’occasione per proiettare il film “Dream maker”, che racconta la storia di Alibaba dalla sua fondazione, nel 1999, alla sua quotazione in Borsa.