Un’idea nata nel periodo d’isolamento sociale, oltre 500 Instagram followers, tanti amici coinvolti e circa 400€ (per ora) raccolti a favore del Policlinico di Milano e della Cooperativa sociale Comunità del Giambellino.

Sono i numeri di Coronavirus Market (@coronavirus_market), l’iniziativa benefica che Chiara Colellabella, studentessa iscritta al secondo anno di Linguaggi dei media nella sede milanese dell’Università Cattolica, ha pensato e lanciato per dare un contributo concreto all’emergenza dettata dai recenti fatti di cronaca sanitaria e che, come fa sapere l’ideatrice, «proseguirà anche una volta esaurita la situazione contingente, magari variando i progetti e le associazioni destinatarie dei fondi che man mano saranno raccolti».

Complici il periodo d’isolamento forzato iniziato a marzo e l’annoso appuntamento col cambio stagionale dell’armadio, «riordinando abbigliamento e accessori inutilizzati ho inizialmente pensato di venderne qualcuno», spiega Chiara. «Poi, riflettendoci meglio, ho articolato l’idea calandola nel contesto generale. Ne avevo realmente bisogno? Quei piccoli ipotetici ricavi non avrebbero cambiato la vita a me, ma forse a qualcun altro sì, e così…».

Detto, fatto. Chiara dà forma concreta al suo pensiero creando il profilo Instagram dedicato (collegato anche all’omonima pagina Facebook), inizia a postare scatti corredati da didascalie in cui per ognuno dei capi proposti vengono chieste piccole donazioni di 5, 10 o 15€ (in una sola occasione 70€) con la specifica di destinare le donazioni ad una delle due raccolte fondi individuate e linkate nella descrizione del profilo. La prima è a favore del Policlinico di Milano – lanciata su Gofundme dalla studentessa di medicina Chiara Panunzi – la seconda rivolta alla Cooperativa sociale Comunità del Giambellino, con cui Colellabella ha personalmente collaborato per 4 anni e che oggi, nel quartiere milanese ad altra concentrazione d’immigrati e famiglie a basso reddito, si occupa di fornire pacchi alimentari e materiali utili a bambini e ragazzi per svolgere compiti e lezioni con didattica a distanza.

In poco tempo Coronavirus Market prende piede: «Ho iniziato da sola con i miei oggetti, poi ho coinvolto una quindicina di persone – sia amici che nuove conoscenze virtuali avvenute sui social grazie all’iniziativa - disposte a donare capi e merce. Inoltre, oggi l’amica Roberta Filippa, anche lei come me studentessa iscritta secondo anno di corso in Cattolica ma alla facoltà di Economia, mi aiuta a gestire profilo, post e commenti degli utenti», precisa Chiara.

E così tra un post, un acquisto e una donazione, a partire da lunedì 18 maggio è giunto il tempo delle consegne dei capi venduti: «Potevamo spedirli, ma abbiamo deciso che ogni donatore potesse consegnarli di persona al destinatario non appena le norme in vigore lo avessero consentito. Un modo piacevole e simbolico per incontrarsi», racconta Chiara.

E per il futuro? «Con piacere ho notato come spesso le persone abbiano donato importi superiori ai piccoli contributi richiesti, a tutto vantaggio degli enti beneficiari, per questo ho pensato di non interrompere il lavoro bensì di continuare nella raccolta fondi, variando periodicamente progetti e associazioni benefiche a cui indirizzare il ricavato».

Per prendere parte all’iniziativa, ottenere info su come donare i proprio vestiti o sostenere i progetti, è possibile contattare Chiara e Roberta attraverso gli account ufficiali @coronavirus_market.