di Paul Gino Briest *

A gennaio, quando ho saputo che i corsi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore che avevo scelto erano tenuti nella città di Piacenza, non sapevo assolutamente ciò che mi aspettava. Ero già stato in Italia, a Monza, Venezia e Napoli, poche volte nonostante quasi metà della mia famiglia sia italiana, ma non avevo mai sentito parlare di Piacenza. Le mie lezioni sono iniziate a febbraio, e per me non è stato facile. Vivevo la maggior parte del tempo da solo nel mio appartamento, e non avevo nessun riferimento della città né dell’università. Ma l’avventura era appena cominciata. Fortunatamente, Francesca, che lavora presso l’Ufficio Internazionale, mi ha dato qualche dritta e, a poco a poco, ho iniziato ad orientarmi e a prendere le mie abitudini. All’inizio parlavo principalmente inglese e francese con i miei colleghi. Non m’interessava però parlare la mia lingua madre, poiché avevo fatto la scelta di staccarmi dalla Francia per fare una nuova esperienza.

Successivamente, ho iniziato a fare amicizia con studenti internazionali, ma è stato con gli studenti italiani che mi sono sentito più a mio agio. Ho passato molto tempo a migliorare il mio italiano, soprattutto nel tempo libero, perché mi sembrava importante conoscerlo. Come ci si può far capire quando c’è bisogno di fare la spesa, ricaricare il cellulare, andare dal barbiere e in tutte le altre necessità della vita quotidiana, se non si fa un minimo sforzo per imparare la lingua? Come si può sentire l’atmosfera di un paese e passare tempo con la gente del posto? Ho pensato che questa fosse la prima cosa importante da fare.

Poco tempo dopo il mio arrivo, mi sono messo alla ricerca di un club di rugby. Giocando a rugby da molto tempo sentivo ovviamente il bisogno di continuare ad allenarmi durante la settimana. Dopo aver inviato alcune e-mail, ho avuto l’opportunità di allenarmi in un club della città e ho di nuovo incontrato molte persone amichevoli. Sono anche stato sorpreso quando mi sono reso conto che uno studente che frequentava i miei corsi giocava nello stesso club. I compagni mi hanno fatto sentire subito parte della squadra, iniziando ad invitarmi a serate e uscite. Senza rendermene conto, stavo poco a poco costruendo qualcosa.

Essendo arrivato a Piacenza in inverno, la città mi sembrava inospitale e solitaria, molto diversa rispetto a Lille, più tranquilla. Ho voluto quindi andare alla scoperta della città, delle sue tradizioni e della sua gente. Quando poi giunge la primavera, la città si trasforma e si riveste di un’atmosfera nuova. Ho passato gli ultimi mesi a visitare castelli, fare il bagno nel fiume Trebbia e camminare in montagna, a visitare delle cantine e a degustare vini piacentini, a partecipare a eventi dell’università e della città, ad allenarmi a rugby e a giocare a calcetto, ad andare a teatro e altro ancora. Ma la cosa più più importante è che ogni momento l’ho vissuto con tutte le persone che ho incontrato, quelle che mi hanno aiutato e reso la mia esperienza italiana indimenticabile e ricca di momenti unici.

Vorrei ringraziare l’UCSC che mi ha dato la possibilità di venire a studiare a Piacenza, in particolare i professori F. Cantoni, M. Di Mauro, F. Timpano, E. Vendramini, F. Daveri e P. Arginelli per la qualità dei loro corsi.

Vorrei ringraziare tutte le persone che mi hanno aiutato a realizzarmi in diversi ambiti qui a Piacenza :

Francesca L. / Filippo Me. / Camilla G. / Giulia C. / Filippo A. / Stefano V. / Alessio T. / Filippo Mo. / Fabio M. / Bertille N. / Aurélie C. / Cloé Z. / Julian B. / Sarah H. / Anja H. / Tamara D. / Charly S. / Corrado C. / Enrico S. / Giovanni C. / Adonay R. / Corinna D. / Antoine G. / Agnès H. / Théophile L. / Clélia L. / Antoine D. / Matteo B. / Diego G. / Davide B. / Andrea P. / Teresa G. / Federica C. / Egle S. / Chiara O. / Vanessa Z. / Marco R. / Francesco V. / Carlo C. / Davide N. / Luca G. / Matthias K. / Francesco M. / Clarissa F. / Ludovica O. / Margherita Z. / Seconda squadra dei Lyons.

Ai miei bombers: Pierpaolo, Andrea, Michele, Ermanno e Francesco.

Ed ovviamente a Chiara, l’amore che non aspettavo.

* 22 anni di Lille, Francia. Erasmus+Program, a.a. 2014/2015, Facoltà di Economia e Giurisprudenza sede di Piacenza