Tre possibili scenari provenienti dal mondo del lavoro, tre ore per risolverli, e tre squadre - o meglio, gruppi di lavoro - all’opera.

Il 4 maggio è andata in scena la prima edizione di “Geckathon”, il contest organizzato e promosso dall’innovativa Laurea magistrale GeCo – Gestione dei contenuti digitali per i media, le imprese e i patrimoni culturali, dell’Università Cattolica di Brescia.
Obiettivo del Geckathon è stato quello di fornire agli studenti del GeCo, o a coloro i quali sono intenzionati ad iscriversi, uno spaccato di tre situazioni reali che potenzialmente potrebbero trovarsi ad affrontare una volta inseriti nel mondo lavorativo. 

Tre scenari, tre problemi da risolvere, tre strategie di comunicazione da architettare in team, e solo tre minuti per convincere la giuria, composta da Luca Borsoni – vicepresidente dei giovani industriali bresciani – René Capovin di Fondazione Micheletti e Musil-Museo dell’industria e del lavoro, e Lorenzo Maternini di Talent Garden spazio di coworking – dell’efficacia del proprio piano comunicativo.

Andrea Buzzi di Buzzi & Buzzi, realtà leader nel settore dell’illuminotecnica con dimensione eco-attiva, ha portato agli studenti la sua personale esperienza di “problem solving” all’interno dell’azienda: “Per chi, come noi, produce e tratta singole parti e componenti di un prodotto - e dunque non il prodotto finito - il lavoro di comunicazione è doppiamente difficile poiché non possiamo puntare sull’attrattiva o sull’estetica finale dell’oggetto. Per questo occorre analizzare e capire i fattori sui quali puntare. Un esempio? Per promuovere la nostra lampada catalitica, in grado di diminuire l’inquinamento all’interno della stanza ove è posta, abbiamo incentrato la comunicazione sui benefici sull’organismo umano, piuttosto che quelli sull’ambiente”.

Anche per Capovin, affinchè una strategia di comunicazione vada a buon fine, “è fondamentale trovare i punti di forza e le specificità della realtà da promuovere, per trovare i canali giusti. Occorre tradurre la comunicazione, modellarla in maniera tale che rispecchi la nostra specificità”.

Un settore, quello della comunicazione, tutt’altro che semplice, e in continua evoluzione grazie alle spinta della innovazioni digitali. Lo ha sottolineato Borsoni: “In questi ultimi dieci anni lo scenario comunicativo delle aziende è completamente mutato, per questo i profili usciti da una laurea magistrale come GeCo sono e saranno estremamente importanti per le piccole e medie imprese. Anni fa, per queste ultime, era infatti impossibile fare attività di comunicazione e branding – territori ad esclusivo appannaggio dei grandi colossi- mentre oggi, anche grazie ai social network, esiste questa possibilità. Tuttavia per costruire un’immagine aziendale c’è bisogno di professionalità e competenze specifiche”.

Le maggiori difficoltà? “Tempi stretti, richieste da parte dei clienti che fremono, e una diversa visione delle cose: quello che intendete fare voi, non sempre rispecchierà quello che vuole fare il cliente” ha concluso Buzzi.