«Alla globalizzazione intesa come apertura dei mercati, avvicinamento delle popolazioni, circolazione di beni, di servizi e di informazioni non ci si può opporre». Parola di Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo a cui la facoltà di Scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica ha conferito il Premio internazionale “Francesco Vito”

Martedì 4 dicembre 2018, nell’aula Pio XI di largo Gemelli a Milano, si è tenuta la cerimonia di attribuzione del premio intitolato al rettore Francesco Vito, primo successore di padre Agostino Gemelli, scomparso 50 anni fa. 

Giovanni Bazoli, già professore di Diritto Pubblico in Università Cattolica, ha tenuto una Lectio Cathedrae Magistralis dal titolo “La globalizzazione, un’occasione perduta”. «Dopo la caduta del Muro di Berlino si è affermata una globalizzazione unica» ha affermato. Secondo Bazoli in quel momento di egemonia assoluta da parte degli Stati Uniti e di tutto il mondo occidentale, si è persa l’occasione di costruire un sistema in grado di venire incontro ai bisogni del mondo intero. «È mancata la capacità di visione e si è perso lo spirito creativo. Il risultato è stato quello di scatenare un capitalismo selvaggio, favorito da una diffusione impropria del cosiddetto ‘fattore finanziario’». 

A mancare è stata una regolamentazione in grado di abbracciare tutti gli attori del sistema economico internazionale. Lo stesso Bazoli nel 2002 lanciò un avvertimento rimasto inascoltato: «Il futuro del mondo è a rischio: ci troviamo a un bivio storico». Diversi anni prima dello scoppio della crisi economica, era chiaro che il sistema economico liberistico, lasciato senza freni, non avrebbe retto.

Per il presidente emerito di Intesa Sanpaolo «perché vi sia una correzione del processo di globalizzazione occorre che si applichi una disciplina capace di salvaguardare il rispetto di valori marginalizzati come il liberalismo, la tutela dei diritti umani, lo stato di diritto e il costituzionalismo democratico. Sono gli stessi che muovevano Francesco Vito: l’etica e il valore della persona, del tutto estranee alle analisi e ai progetti di un’economia incentrata sulla massimizzazione del profitto. 

Rispetto alla situazione odierna, davanti a una guerra commerciale combattuta a colpi di dazi che rischia di rallentare il processo di globalizzazione, Bazoli non ha dubbi: «Sono tutte misure di breve periodo che anche dal punto di vista economico non porteranno risultati e vantaggi, neppure a coloro che le hanno adottate».

Nel corso della sua carriera, Giovanni Bazoli, è stato al vertice del più importante istituto di credito italiano, ma non nasconde una certa nostalgia nel ricordare il tempo trascorso presso l’Università Cattolica: «Mi è sembrato oggi di ritornare a casa» ha commentato. «Ho passato qui una parte importante della mia vita, dove ho conosciuto personalità e docenti di altissimo valore come il mio maestro Feliciano Benvenuti».