Il settore del turismo congressuale italiano continua a godere di buona salute: nel 2017 in Italia sono stati realizzati 398.286 tra congressi ed eventi segnando un +2,9% rispetto al 2016. Valori con segno più anche per il numero dei partecipanti, delle presenze e della durata complessiva degli eventi: i partecipanti sono stati 29.085.493 (+3,2%), le presenze 43.376.812 (+1,6%) e la durata complessiva è stata pari a 559.637 giornate (+2,8%).

I dati emergono dall’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi (Oice), la ricerca giunta alla quarta edizione che monitora in modo continuativo gli eventi e i congressi organizzati in Italia rilevando le dimensioni, le caratteristiche e le tendenze del settore. Lo studio che fotografa un comparto dell’economia e dell’innovazione italiana strategico, ma non ancora adeguatamente sostenuto dalle istituzioni, è promosso dall’associazione della meeting industry Federcongressi&eventi e realizzato dall’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali (Aseri) dell’Università Cattolica con il coordinamento del professor Roberto Nelli.

Le aziende si confermano come i principali promotori di eventi, aumentando gli investimenti negli eventi come strumento di marketing e comunicazione. Convention, meeting, lanci di prodotto promossi dalle aziende rappresentano il 64% degli eventi svolti in Italia nel 2017 (erano il 56,5% nel 2016 e il 55,4% nel 2015), arrivando a concentrare oltre la metà sia dei partecipanti (55,1%), sia delle presenze (54,2%) totali.

«Gli eventi aziendali - osserva Roberto Nelli - continuano a crescere sospinti dalla ripresa economica e da un rinnovato e crescente clima di fiducia delle imprese. Sembrano trarne vantaggio non solo gli alberghi congressuali, nei quali i partecipanti agli eventi aziendali sono aumentati in un anno di 8 punti percentuali, ma anche i centri congressi (+11 punti percentuali)».

Le associazioni (e in particolar modo le associazioni medico-scientifiche) sono il secondo promotore di eventi ma continuano a diminuire il proprio peso percentuale sul totale. Nel 2017 gli eventi associativi - principalmente congressi - sono stati il 25,5% del totale, contro il 31,6% del 2016 e il 34,8% del 2015. Terzo promotore per numero di eventi organizzati sono gli enti e le istituzioni di tipo governativo, politico, sindacale e sociale ai quali si attribuisce il 9,9% degli eventi.

La maggioranza dei congressi ed eventi (il 56,9%) svolti in Italia ha una dimensione locale – cioè con partecipanti (relatori esclusi) provenienti prevalentemente dalla medesima regione della sede – ma aumentano gli eventi nazionali, cioè con partecipanti principalmente da fuori regione, portando il loro peso dal 34,7% del 2016 al 35,2% del 2017.

È il Nord l’area geografica che attrae maggiormente congressi ed eventi (oltre la metà, 56,7%) e l’area che dispone del maggior numero di sedi nelle quali organizzarli (52,5%). Da sottolineare la crescita costante del Sud e delle Isole (+4,8% nel 2016 e +1,3% nel 2017).

Come nel 2016, sono gli alberghi congressuali, che rappresentano il 67,9% delle sedi italiane, ad aver concentrato la maggior parte degli eventi svolti in Italia, il 79,8% del totale, con una netta prevalenza di eventi aziendali, il 77%. Tuttavia, l’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi conferma il trend già evidenziato l’anno scorso secondo cui i musei sono sempre più utilizzati per eventi e congressi: sulla base di un universo considerato di 119 musei si stima che gli eventi ospitati siano stati 4.016 per complessivi 442.403 partecipanti, con un aumento rispettivamente dell’1,9% e del 4,2% rispetto al 2016.