Due terre di antichissima civiltà e simboliche per il cristianesimo, l’Armenia e la Georgia, sono la meta del viaggio culturale e spirituale, proposto per il terzo anno consecutivo dal Centro pastorale dell’Università Cattolica, che comincia oggi e terminerà il 30 agosto. Sono partite 51 persone tra docenti e personale della comunità universitaria, 31 da Milano e 21 da Roma. La guida è l’assistente ecclesiastico generale, monsignor Claudio Giuliodori

«Il viaggio in Armenia e Georgia - spiega monsignor Giuliodori - dà continuità alle interessanti esperienze vissute con alcuni professori dell’Università Cattolica negli anni scorsi. Dopo la Cina e la Russia, questo itinerario costituisce l’occasione per incontrare antiche civiltà al cuore del dialogo tra l’Europa e l’Oriente, dove il cristianesimo ha messo profonde radici fin dai primissimi secoli. Vedremo le testimonianze affascinanti del passato e incontreremo personalità e comunità che in questi Paesi sono impegnate oggi in uno sviluppo che non dimentica la ricca tradizione religiosa e nello stesso tempo cerca di affrontare le nuove sfide culturali e sociali in un’area segnata da forti tensioni».

La meta dei primi giorni nel cuore del Caucaso è l’Armenia, terra dilaniata dal genocidio del 1915 che ha causato un milione e mezzo di morti. Sono previste poi visite ad alcuni tra i più bei complessi storici e artistici come Etchmiadzin, centro della Chiesa apostolica armena, Zvartnots, perla dell’architettura armena del VII secolo, Matenadaran, biblioteca che custodisce 18.000 testi antichi. E ancora il monastero di Khor Virap, di fronte al monte Ararat, e Noravank, il suggestivo “Monastero Nuovo”, il complesso medievale di Geghard, patrimonio dell’Unesco, e il lago Sevan con due chiese e il seminario della Chiesa apostolica armena.

Dal 26 agosto il viaggio proseguirà in Georgia a partire dalla sua città più grande, Tbilisi, per continuare poi con Mtskheta, l’antica capitale e cuore spirituale del Paese, che offre ai visitatori due chiese e un monastero, anch’essi patrimonio dell’Unesco. Tra le mete successive dell’itinerario ci sono Gori, città natale di Stalin, l’imponente cattedrale di Bagrati, capolavoro dell’architettura medievale georgiana, il Monastero di Gelati con splendidi mosaici, il monastero di San Giorgio fondato nel IX secolo. L’ultimo giorno sarà dedicato al Grande Caucaso con la visita alla chiesetta della Santa Trinità di Gergeti e il complesso fortificato di Ananuri con due castelli.

Il viaggio in queste terre irripetibili nella bellezza naturale e nel patrimonio artistico-culturale, tra le prime ad abbracciare la religione cristiana, comprende l’incontro con i rappresentanti di alcune realtà significative sul territorio.