C’è anche un po’ di Università Cattolica nel pool di esperti impegnato a sviluppare una strategia regolatoria europea per il FinTech. Il Rofieg, acronimo che indica l’Expert Group on Regulatory Obstacles to Financial Innovation, è stato istituito a fine maggio dalla Directorate-General Financial Markets della Commissione europea, così come previsto dall’Action Plan sul FinTech dell’8 marzo 2018 volto a sviluppare l’innovazione e aumentare la concorrenza nel sistema finanziario europeo. 

Tra i 15 membri, provenienti dal mondo accademico, degli operatori e delle istituzioni, figura la professoressa Antonella Sciarrone Alibrandi, docente di Diritto bancario nella facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università Cattolica nonché pro rettore dell’Ateneo, unica rappresentante italiana e una delle quattro donne che ne fanno parte.

Guidato da Philipp Paech, della London School of Economics, il gruppo nei prossimi 18 mesi dovrà elaborare nuove proposte normative in materia di crowdfunding, blockchain, criptovalute e intelligenza artificiale. Tre i filoni principali su cui gli esperti sono chiamati a lavorare: in primo luogo, identificare gli ostacoli presenti nell’attuale legislazione europea sui servizi finanziari che potrebbero frenare o impedire lo sviluppo dell’innovazione; in secondo luogo, individuare le eventuali lacune nel quadro normativo europeo da colmare per consentire la diffusione di soluzioni innovative; infine, predisporre un Report (Blueprint) che sostenga la Commissione Europea nell’elaborazione di un framework normativo teso a favorire l’implementazione del FinTech in tutta l’Unione Europea e contemporaneamente tutelando in modo adeguato il risparmio e la stabilità finanziaria.

Con FinTech (Financial Technology) si indica la nuova tecnologia applicata al mondo della finanza, ossia l’offerta di servizi di finanziamento, di pagamento, di investimento e di consulenza ad alta intensità tecnologica anche da parte di soggetti diversi dai tradizionali intermediari finanziari. Un fenomeno in evoluzione che va comunque governato.

«Stiamo vivendo un momento di forte trasformazione del sistema finanziario ma prima ancora del tessuto economico-sociale per effetto dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione» spiega la professoressa Sciarrone. «In questo contesto è fondamentale definire un nuovo quadro regolatorio, quantomeno a livello europeo, che sappia essere incentivante per lo sviluppo del mercato al contempo mantenendo salda la tutela di interessi quali la stabilità finanziaria, la trasparenza delle condizioni, la correttezza delle azioni, la lotta agli abusi e l’inclusione finanziaria. Non è un compito facile ma la collaborazione tra accademici, operatori e istituzioni è un valido punto di partenza».