Con ospiti provenienti da USA, Olanda, Messico, Cina, Russia, Bulgaria, Ungheria, Turchia e Israele, dal 3 al 7 aprile si è svolto al centro Paolo VI il CHEI PhD Reserch Seminar on Internationalisation of Higher Education: il convegno che due volte all’anno chiama a raccolta studiosi e dottorandi da tutto il mondo per confrontarsi sulle azioni da approntare per la diffusione su scala internazionale delle ricerche e dei risultati raggiunti dalle Università. È ormai evidente anche la necessità di attuare un maggior coinvolgimento dell’area amministrativa.
 

Come hanno spiegato i relatori intervenuti, nella società globalizzata e interconnessa in cui viviamo oggi, questioni economiche, scientifiche, politiche e sociali necessitano sempre più di una risposta elaborata su scala globale.
Si sono tenute tre sessioni, ciascuna guidata da due ricercatori con l’obbiettivo di aiutare gli studenti nel loro progetto di ricerca, a qualsiasi livello, e di presentare al pubblico il proprio progetto di ricerca nell’arco di dieci minuti, in modo da fornire solo le informazioni necessarie e lasciare spazio all’approfondimento tramite domande ed osservazioni.


Scopo del seminario è stato infatti quello di dare un’opportunità ai partecipanti di riflettere su argomenti che possono avanzare la propria abilità di pensiero e analisi critica.
 

L’invitata Elspeth Jones, Emerita Professor of the Internationalisation of Higher Education and International Education Consultant, ha parlato dei concetti di globalizzazione e internazionalizzazione applicati al settore della ricerca e dell'educazione, e di come i paradigmi dominanti nel concetto di quest’ultima provengano tradizionalmente dall’Inghilterra e dall’Europa.
 

Nico Jooste, Senior Director International Education presso l’Università Nelson Mandela Metropolitan in Sud Africa, si è soffermato sul ruolo del Senior International Officer Menager in un tempo di conflitti nelle università, un argomento che sta diventando straordinariamente rilevante in tutto il mondo.
 

La Direttrice CHEI Amanda Clare Murphy ha infine illustrato la fondamentale partecipazione del CHEI al progetto europeo SUCTI – Systemic University Chance Towards Internatinalization. Quest’ultimo, avviato dalla Dott.ssa Marina Calas dell’Universitat di Rovira i Vigili a Terragona, membro del Menagement Board del CHEI, è volto a sostenere e incrementare la diffusione su scala internazionale delle pubblicazioni e dei progetti di ricerca prodotti da dottorandi e università del mondo, attraverso network di settore e incontri. Scopo finale del SUCTI e del CHEI è monitorare e analizzare l’impatto, i risultati e i cambiamenti derivanti dalla conoscenza e dalla messa in circolo di ricerche e pubblicazioni.