Un evento digitale che è il traguardo di un lungo lavoro di studio e il punto di partenza per una nuova economia. Così, l’appuntamento internazionale voluto dal Santo Padre, si farà e sarà online da giovedì 19 a sabato 21 novembre.

All’incontro di Assisi ci sarà anche l’Università Cattolica portando il suo contributo scientifico con docenti, ricercatori, laureati e studenti impegnati in questi mesi nella preparazione dell’evento. Articolato in 12 villaggi tematici The Economy of Francesco ha coinvolto migliaia di giovani di tutto il mondo al lavoro per offrire riflessioni e spunti per ripensare l’economia a partire dal Magistero di Papa Francesco e sull’esempio di San Francesco.


A coordinare le attività di The Economy of Francesco un comitato organizzatore, diretto dal professore della Lumsa Luigino Bruni, di cui fanno parte anche due economisti “junior” dell’Università Cattolica, Domenico Rossignoli e Giacomo Ciambotti, rispettivamente anche coordinatori dei villaggi “Lavoro e Cura” e “Imprese in transizione”.  Assieme con loro partecipano in qualità di relatori Raul Caruso, docente di Economia della pace, e Mauro Magatti, docente di Sociologia. Il primo, nell’incontro del 19 novembre “Peace economics and industrial reconversion: a recovery plan for the world”, affronterà i temi della relazione tra interesse pubblico e settore privato nel perseguimento della pace. Un aspetto particolarmente rilevante se guardiamo all’industria militare in cui incentivi privati tendono spesso a collidere con l’interesse della collettività. Il secondo, nella sessione del 20 novembre dal titolo “Generativity, Relational Goods and Civil Economy”, parlerà della necessità di promuovere un diverso modello di sviluppo basato sulla generatività sociale e non sul circuito produzione/consumazione (consumo).


 

Altri professori dell’Università Cattolica, invece, sono coinvolti come “senior” ovvero esperti che sono stati associati a specifici villaggi per contribuire alla riflessione su temi specifici. Tra loro ci sono il pro rettore Antonella Sciarrone Alibrandi, la preside della facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative Elena Beccalli, Mario Maggioni, docente di Economia dell’innovazione, Andrea Perrone, docente di Diritto bancario, Michele Faioli, docente di Diritto del lavoro. E poi alcuni ricercatori, dottorandi e neolaureati, come Eugenio Di Brino, ricercatore dell’Alta Scuola in Management sanitario (Altems), Antonio Molinari e Gianpaolo Sabino, dottorandi dell’Alta Scuola Ambiente (Asa), Alessia Argiolas, Andrea Sottini e Maria Cristina Zaccone, dottorandi dell’Alta Scuola Impresa e Società (Altis), gli studenti Andrea Viola e Ilaria Geraci.

 


I giovani restano i grandi protagonisti dell’evento con il compito di individuare risposte concrete all’invito di Papa Francesco. «Al mio villaggio, attraverso webinar, call, fishbowls, email, chat, hanno partecipato decine di giovani, contribuendo a un confronto costruttivo sul tema del rapporto tra “Lavoro e Cura”», spiega Domenico Rossignoli che il 20 Novembre (ore 16.40 – ore 17.30) è anche il moderatore dei lavori della sessione “New pillars of work”. «Sarà dedicata al nostro villaggio e sarà l’occasione per i giovani che ne fanno parte di presentare le loro proposte al comitato scientifico, a un media partner, a un business partner e a uno dei keynote speaker di Economy of Francesco che supporta il nostro villaggio». Inoltre, continua Rossignoli, «come per altri villaggi, anche nel nostro i ragazzi hanno elaborato degli hub locali/regionali (Campania, Emilia Romagna, Brasile, Argentina, Olanda, USA, Portogallo). Sono poi ospiti in altre plenarie; sponsorizzano eventi durante la maratona che si tiene in una delle giornate dell’evento; stanno lavorando a un best practices manifesto post-covid; lavorano a uno special issue con Journal of Management, Spirituality and Religion; hanno scritto un documento molto bello e approfondito dal titolo “La Grazia di Lavorare” che ripercorre il pensiero francescano sul lavoro rivisto in una prospettiva contemporanea; infine cosi come per altri villaggi, i senior associati al nostro saranno disponibili per colloqui privati online su prenotazione».

Per Giacomo Ciambotti «The Economy of Francesco si è subito tramutato in un processo di sviluppo che andrà ben oltre le date di incontro di novembre». Perché, precisa, «ciò che rende interessante quest’evento è la vastità del suo orizzonte, che attraversa e lega il mondo intero. Mi sono trovato a coordinare insieme a Isaias Hernando (imprenditore sociale spagnolo) circa 150 giovani da tutto il mondo – Filippine, Messico, Brasile, Italia, Uganda – tutti accomunati da un desiderio di lavoro comune e una responsabilità, sentita e vissuta, verso le proprie nazioni, le proprie comunità, e i territori locali». Infatti, aggiunge il giovane ricercatore della Cattolica, «quello che riuscirà veramente a cambiare l’economia (e a ricostruire questa nostra casa), sarà proprio l’impegno quotidiano e l’amore verso la propria realtà, il proprio lavoro, il proprio territorio, sia che si tratti di scrivere un paper, sia che si tratti di creare un’impresa. La sfida è ardua, ma anche molto affascinante, e i giovani sono già al lavoro con gli occhi fissi sulla meta».