Si è tenuto a Piacenza il 7 novembre scorso il convegno dal titolo #Liberi di scegliere, organizzato a 30 anni dalla Convenzione sui Diritti dell’infanzia dalla Facoltà di Scienze della Formazione e patrocinato dalla Fondazione Robert Kennedy Human Rights, con il supporto della “Donazione Ferracuti".

«Educare? Significa favorire lo sviluppo delle singole, specifiche ed intrinseche capacità dell’individuo, i talenti, le vocazioni, insomma ciò che in potenza ciascuno nasconde dentro di sé. Per favorire tali inclinazioni, il ruolo della scuola e della famiglia sono fondamentali, ma senza costrizioni, senza eccessivi controlli, favorendo il gioco libero e spontaneo tra coetanei, senza il quale i bambini non crescono. Anche la scuola non deve affidare compiti a casa se non quelli del libero gioco». Parole di un esperto qual è Francesco Tonucci, pedagogista artefice del progetto “Città dei bambini e delle bambine”, intervenuto al convegno a cui hanno partecipato oltre 500 studenti del IV° e V° anno delle scuole secondarie superiori, operatori di settore oltre a studenti e docenti della Facoltà di Scienze della Formazione.

«Ogni anno - commenta Pierpaolo Triani docente di didattica generale e pedagogia speciale - organizziamo un convegno in prospettiva multidisciplinare, una didattica operativa che possa aiutare i docenti nel loro lavoro come la crescita dei ragazzi. Certo – commenta - sono stati compiuti significativi passi in avanti per una corretta cultura della crescita che deve svincolarsi da un iperprotezionismo ed “adultismo”, per aiutare gli adolescenti ad ascoltarsi e ad ascoltare. I miglioramenti sociali ci sono – continua Triani - ma la strada da percorrere è ancora lunga, il numero dei minori decresce costantemente ed oggi ci avviamo verso una società multiculturale, che è già realtà. In questo senso, i genitori vanno rassicurati più che sensibilizzati e devono comprendere che l’eterogeneità è una ricchezza da coltivare».

A 30 anni dalla firma della convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, la giornata del convegno è stata un’importante occasione per prendere coscienza del lungo itinerario che ha permesso ai minori di diventare soggetti di diritto e per riflettere sulla condizione attuale dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia e nel mondo.