Il superamento del digitale rispetto al supporto fisico nel mondo musicale è una realtà anche per il nostro Paese. «I dati del mercato dei primi sei mesi dell’anno, come dimostra l’indagine dell’Ifpi Global Music Report 2016, danno conto di questo sorpasso, per la prima volta anche in Italia (analisi Deloitte per Fimi)» afferma Gianni Sibilla, direttore didattico del master in Comunicazione musicale dell’Alta Scuola Almed, il primo in Italia dedicato alla formazione di professionisti dell’industria musicale, che da oltre 15 anni crea discografici, promoter, programmatori musicali, uffici stampa, comunicatori digitali interpretando e anticipando i cambiamenti nel settore.

«Per la musica si tratta di un processo di evoluzione più che di rivoluzione digitale, che prosegue da qualche anno ed è tuttora in atto» fa notare Sibilla. Dal vinile al cd, dal download allo streaming, cambiano le piattaforme e cambiano il mercato e le strategie di marketing e comunicazione.

«È fondamentale una preparazione accurata, che vada al di là dell’idea “romantica” secondo cui chi gestisce un artista è un po’ artista egli stesso o della mitologia legata alla figura di chi sta dietro le quinte. Il rischio oggi, o meglio, l’illusione di poter gestire un cantante o un musicista semplicemente postando su Facebook è ancora più fuorviante. Una sorta di disimpegno apparente. In realtà questa professione è tutt’altro, necessita di una formazione che spazia dalla comunicazione alla promozione e al marketing».

Per trasformare questa passione in un lavoro la formazione deve essere adeguata. «Quest’anno il programma è ancora più fortemente centrato sulla figura del manager: formiamo una generazione di professionisti che, a differenza delle precedenti, nascono già sul digitale. Forze giovani e sveglie pronte a confrontarsi con un mercato in trasformazione».

L’impatto del digitale sulla musica con conseguenti effetti più o meno positivi e complessi ha cambiato gli equilibri del settore. Negli anni scorsi si è assistito a fasi alterne in cui mezzi tradizionali e nuove tecnologie si avvicendavano, fino all’attuale prevalenza del digitale. «I discografici oggi sono consapevoli dei vantaggi legati al digitale e capiscono l’importanza del social media manager in questo contesto. È necessario saper governare e stare al passo con le novità e i trend relativi agli stessi media, in competizione costante tra loro, come nel caso del recente superamento di Snapchat rispetto a Twitter».