Sono stati 8.163 i candidati, provenienti da tutta Italia, al concorso di ammissione al primo anno dei corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e chirurgia e in Odontoiatria e protesi dentaria dell’Università Cattolica, che si è svolto martedì 27 marzo presso l’Ente Fiera di Roma.

In dettaglio, quest’anno alla prova di selezione sono iscritti 7.692 candidati per Medicina (5.065 femmine e 2.627 maschi), che si contendono uno dei 270 posti a concorso, con un rapporto di circa 1 ammesso ogni 28,4 candidati; sono invece 471 i candidati per i 25 posti di Odontoiatria (234 femmine e 237 maschi), 1 ammesso ogni 18,4 partecipanti al concorso.

Intanto, lo scorso 27 febbraio si è tenuto il test per l’ammissione al corso di laurea in Medicina e chirurgia tutto in lingua inglese: 1.141 sono stati i partecipanti per 50 posti messi a concorso.

Data la notevole partecipazione ai concorsi di ammissione, ancora una volta si conferma la grande attrazione della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica che la recente pubblicazione della graduatoria internazionale di QS Ranking colloca fra le più prestigiose 150 facoltà mediche del mondo.

“Siamo consapevoli della grande responsabilità che le famiglie e i giovani che scelgono la  nostra facoltà ci attribuiscono per la loro formazione e il loro futuro professionale – dichiara il professor Rocco Bellantone, Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica –. Per questo investiamo continuamente per offrire una qualificata e innovativa formazione nelle discipline biomediche attenta a tutti gli aspetti della medicina: tecnico-scientifico, deontologico e umano, secondo gli insegnamenti di Padre Gemelli e del Magistero. Il recente riconoscimento della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) per le discipline della Medicina personalizzata e delle Biotecnologie innovative - prosegue il Preside Bellantone - darà ulteriore impulso alla realizzazione di un percorso di studi che coniughi alta formazione ed eccellenza nella ricerca biomedica applicate al letto del paziente”.