Pubblichiamo l’articolo che il professor Alberto Quadrio Curzio ha scritto per il Blog di Huffingtonpost, in cui descrive quali saranno le grandi sfide che, dal 1° luglio, attendono la cancelliera tedesca Angela Merkel, in qualità di presidente dell’Unione europea al tempo del post-Covid, e sintetizzabili in tre linee-guida: eco-rinnovamento; iper-ingegneria; euro-democrazia


di Alberto Quadrio Curzio *

Era previsto che  il Consiglio Europeo dei Capi di Stato o di Governo di ieri non avrebbe portato al varo del progetto  “Ricostruzione” mentre è chiaro che dal 1 luglio, con la presidenza tedesca della Cancelliera Merkel  del “semestre europeo” si apre un capitolo storico per l’Europa.

Come ho già scritto, la leadership di due statiste tedesche è un simbolo di speranza per l’ingresso dell’Europa nel XXI secolo. A tal fine ci vuole visione e strategia, tattica e concretezza.A nostro avviso la Presidente della Commissione è ben avviata mentre la Cancelliera  non dovrà mancare una conclusione storica.Cerchiamo allora di guardare lungo lasciando perdere per un po’ il contrasto tra Paesi del Nord e del Sud Europa.

Ursula von der Leyen e Angela Merkel

La  presidente prima di arrivare alla Commissione, era relativamente poco nota ma con il suo programma di mandato 2019-2024 ha dimostrato capacità di visione mentre  quella di strategia e concretezza  sono emerse, salvo necessarie verifiche, durante la crisi Covid-19. Concretezza c’è stata nel rapido coordinamento di  interventi, diretti e indiretti, con il Sure, il Mes (ristrutturato,anche se l’Italia non ci crede!) e la Bei. Strategia con il Recovery Plan (ispirato anche da Macron e Merkel) e per  i Recovery Bond  incardinati nel suo Progamma di mandato 2019-2024.

La Cancelliera è a tutti nota per il suo lungo corso politico-istituzionale, ma la sua concretezza ha spesso posto in ombra la sua visione strategica  offuscata da quella tattica. A me sembra invece che una visione strategica europeista ci sia sempre stata anche se spesso mitigata dalle necessità di combinare le contrapposte forze di una Unione a 27 Stati. Questa combinazione di strategia, tattica e concretezza caratterizzerà il suo semestre di Presidenza europea  che, in caso di insuccesso, segnerebbe negativamente 15 anni di cancellierato e anche il futuro dell’Europa. Questa consapevolezza si coglie chiaramente nel discorso da lei tenuto il 17 us al Bundestag su cui mi soffermo con una lettura personale.

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* professore emerito di Economia politica all’Università Cattolica, fondatore e attualmente presidente del Consiglio scientifico del Cranec (Centro di ricerche in Analisi economica), presidente emerito dell’Accademia Nazionale dei Lincei