di Alessandro Burato *
State programmando un viaggio per l’estate? Non dimenticate che, se esistono delle destinazioni che presentano rischi maggiori, nessuna località può dirsi “sicura” al cento per cento. Essere consapevoli e fare attenzione ad alcuni piccoli accorgimenti potrebbe ridurre la vulnerabilità del turista.
Per scegliere il proprio itinerario è fondamentale informarsi sulla destinazione, non solo per godersi a pieno la vacanza non perdendo nulla di ciò che il luogo offre, ma anche per avere notizie circa lo stato della sicurezza del luogo ed eventuali contatti che potrebbero tornare utili in caso di necessità. Il Centro di Ateneo per la Solidarietà Internazionale (Cesi) dell’Università Cattolica ha pubblicato sul proprio sito alcune schede informative prodotte dal gruppo di lavoro dell’Emergency Team composto dal professor Marco Lombardi e da ricercatori di Itstime - centro di ricerca sulla sicurezza dell’Ateneo - dalle quali possono essere tratti spunti pratici per organizzare il viaggio.
Ovviamente il Ministero degli Affari Esteri ha dedicato un intero sito all’attività dell’Unità di Crisi per informare i cittadini circa le criticità delle destinazioni dei loro viaggi (Viaggiare sicuri), e permettergli di segnalare alla stessa unità di crisi i loro spostamenti (Dove siamo nel mondo) anche attraverso una app dedicata. Rimanere in contatto, infatti, è un aspetto importante per avere o inviare eventuali segnalazioni, ma lo è anche procurarsi i contatti di Ambasciata e/o Consolato nel caso fossero necessari.
Informarsi sulla destinazione include anche approfondire il minimo necessario la cultura del posto in cui si andrà a trascorrere le vacanze. Rispettare usi e costumi del luogo è una buona prassi per evitare di incorrere in spiacevoli situazioni. Dovunque ci si trovi è utile mantenere sempre un profilo basso senza sovraesporsi troppo e dare nell’occhio quando non sia necessario. Tutto evidentemente deve essere calibrato secondo la sensibilità che si acquisisce anche solo stando sul posto: comportamenti ritenuti banali, come fumare una sigaretta o indossare una maglietta con disegnata una bandiera, posso turbare coloro che ci stanno intorno.
La preparazione del viaggio non è fatta solo della scelta della destinazione ma anche di tutte quelle pratiche che vanno dall’eventuale richiesta di visti alla stipula di assicurazioni di viaggio o sanitarie, fino a piccoli accorgimenti che possono però ridurre i problemi. Per esempio, controllare che sul passaporto non ci siano registrate mete che potrebbero complicare il viaggio consente di evitare spiacevoli inconvenienti alla frontiera. Ma anche avere copia di tutti i documenti necessari, a partire dal passaporto, alla carta di credito, fino alle prescrizioni mediche, che devono sempre essere accompagnate dal nome generico del farmaco, da non stivare con le valige ma da avere sempre con sé, è una buona prassi.
Una volta sul posto, godersi la vacanza è un obbligo. Non diventare paranoici, ma rimanere sempre vigili è un buon atteggiamento da adottare, specie in luoghi particolarmente affollati dove la confusione può essere tanta. Ma anche evitare di partecipare o trovarsi all’interno di manifestazioni o parate può ridurre l’esposizione a eventuali rischi. A questo proposito, può essere utile, nel limite della conoscenza della lingua locale, leggere qualche quotidiano o comunque fare attenzione alle notizie locali per avere informazioni circa eventuali situazioni di criticità.
L’ultimo accorgimento è invece dedicato agli operatori del settore che, nel promuovere un turismo sicuro quale quello richiesto dai viaggiatori, devono essere consapevoli che la sicurezza è anche e soprattutto fatta dalla consapevolezza stessa dei turisti che necessitano, se già non richiedono, di essere educati alla gestione di eventuali imprevisti che dovessero verificarsi durante il periodi di viaggio.
* Membro di Italian Team for Security, Terroristic Issues & Managing Emergencies (ITSTIME)