La scrittura, la stampa ed il collezionismo di preziosi manoscritti realizzati tra Medioevo ed età moderna tornano protagonisti con la giornata di studi “Libri e lettori a Brescia tra Medioevo ed Età moderna” promossa dal Centro di Ricerca Europeo Libro Editoria Biblioteca (C.R.E.L.E.B.) della Cattolica, in collaborazione con la Fondazione Ugo da Como.

 

Un appuntamento annuale, quest’anno giunto all’VIII^ edizione (sono appena stati pubblicati gli atti della VII^) nato da un’idea della docente e studiosa Carla Maria Monti con la precisa volontà di creare un’occasione di incontro e aggiornamento in grado di coinvolgere giovani ricercatori e studiosi del settore.

 

Durante la giornata studenti, docenti e ricercatori del Dipartimento di Scienze Storiche e Filologiche si sono riuniti per fare il punto a proposito delle ricerche in corso, illustrando così fatti, curiosità e risultati emersi dalle indagini attuali e da quelle recentemente concluse.

 

Oltre ai contributi locali, il programma ha previsto l’intervento di studiosi provenienti da realtà accademiche italiane che, nel corso delle loro ricerche, si sono imbattuti in vicende e protagonisti bresciani.

Ne è un esempio il contributo di Federica Rossetti, dottore di ricerca in Filologia classica e umanistica all’Università di Napoli Federico II, che analizzando la ricezione dei classici tra XV e XVI secolo, ha trovato un commento alle Satire di Persio del bresciano Giovanni Britannico, maestro di scuola e grammatico. Da qui la volontà di Rossetti di indagare uno dei manuali redatto dal Britannico per gli studenti alle prese con l’apprendimento della lingua latina.

 

L’intervento di Luca Piccinali è stato dedicato alla circolazione della cultura scientifica all’inizio del Seicento e, in particolare, sulla corrispondenza epistolare tra lo scienziato e moncato benedettino Benedetto Castelli e Galileo Galilei. I due si conobbero a Padova, e lo scambio epistolare evidenzia l’entusiasmo col quale gli assunti scientifici galileiani furano accolti nel contesto bresciano.

 

Dai personaggi che lo abitarono al territorio bresciano come fertile campo d’indagine per gli studiosi bresciani e non solo. Alla Fondazione Ugo da Como di Lonato del Garda è custodito l’autografo quattrocentesco del notaio e copista Taddeo Scolari, che per primo compose una silloge delle iscrizioni bresciane.

 

Si tratta di un’importante testimonianza della cultura epigrafica bresciana che – come fa ha sottolineato Carolina Bortolotti – è oggi al centro di nuovi accertamenti e verifiche circa la datazione e l’acquisto da parte del senatore Da Como.