Tra i 900 giovani italiani che dal 22 al 27 gennaio saranno a Panama con papa Francesco per partecipare alla XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù c’è anche una piccola rappresentanza dell’Università Cattolica.

La delegazione, guidata dall’assistente ecclesiastico generale monsignor Claudio Giuliodori, è composta da Pierluigi Malavasi, direttore Alta Scuola per l’Ambiente (Asa), Ilaria Beretta, ricercatrice di Asa, e due dottorandi Antonio Molinari, che a Milano frequenta il corso di Scienze della persona e della formazione, e Giampaolo Sabino, studente del dottorato di Progettazione pedagogica nella sede bresciana della facoltà di Scienze della formazione.

Monsignor Claudio Giuliodori alla Gmg di PanamaLa delegazione dell’Ateneo è volata nella Città di Panama per prendere parte al III Convegno Internazionale sulla Salvaguardia del Creato dal titolo “Giovani per la Casa Comune. Conversione Ecologica in Azione” che si è tenuto sabato 19 gennaio con il patrocinio dei Dicasteri per i laici, la famiglia e la vita e per il servizio dello sviluppo umano integrale.

«Il convegno segue e rilancia il discorso sulla “Custodia del Creato” iniziato a Rio de Janeiro e Cracovia con “i giovani protagonisti del cambiamento”», spiega monsignor Giuliodori. «Dopo il Sinodo, i giovani ribadiscono la loro volontà di essere attori protagonisti della costruzione di un mondo più sostenibile, attento alle povertà materiali e spirituali, per contrastare la cultura dello scarto e il depauperamento delle risorse naturali e culturali della terra».

Durante l’iniziativa del 19 gennaio sono state presentate alcune buone pratiche che, a livello locale, si impegnano ad affrontare gli impatti, la vulnerabilità e l'adattamento ai cambiamenti climatici. Alla voce di testimoni delle comunità locali si sono alternati autorevoli studiosi di diversi ambiti disciplinari – tra cui anche i docenti dell’Università Cattolica –, per approfondire i servizi ecosistemici (biodiversità, disponibilità e gestione delle risorse) in stretto rapporto alle dimensioni sociali, economiche e culturali.

Al termine del convegno è stato proposto e lanciato un nuovo manifesto da diffondere tra i giovani di tutto il mondo e tra i loro educatori, come strumento di pastorale giovanile e sociale, così come già avvenuto nelle due precedenti occasioni di Rio e Cracovia.