Un Giuseppe Pontiggia postumo, profondo, semplice. Del grande scrittore italiano, riemerge dai suoi documenti un testo che è diventato un libro tenero, profondo, festivo. “Una lettera dal paradiso. Storie di Natale”. È edito da Interlinea e in largo Gemelli a Milano è stato presentato come lezione aperta coordinata dal professor Roberto Cicala, titolare del corso in Editoria libraria e multimediale, che ha promosso l’evento.

«Amo da sempre l’opera di Pontiggia e questo libro nasce dalla ricerca e dalla curiosità verso questo grande autore del Novecento», spiega Fulvio Panzeri, giornalista e curatore dell’opera. Il lavoro di ricerca, cominciato con la valutazione delle antologie pubblicate da San Paolo e curate da Marco Beck, ha portato alla scoperta di tre testi. «Quando ho incontrato Cicala e gli ho proposto questo libro, ho subito riscontrato un problema: i tre racconti non bastavano per dare forza a un’opera». Così è iniziata una vera e propria investigazione, dove non sono stati valutati solo i testi ma anche le interviste rilasciate dallo scrittore in anni di lavoro. «Ho trovato due testi interessanti: il primo, edito da Famiglia Cristiana, e il secondo, pubblicato in pochissime copie, sul Vangelo di Luca».

Il libro, composto da cinque racconti, è coronato dalla “Lettera dal Paradiso”, il testo lasciato da Pontiggia a Beck il giorno prima della sua scomparsa. «È una sorta di testamento dell’autore, che racconta la trasformazione di San Nicola in Babbo Natale – spiega Panzeri  – . Una lettera definita come atto ultimativo, che possiamo ritenere un lascito di Pontiggia ai suoi lettori».

«Bisogna ricordare che Pontiggia non era credente – aggiunge Giuseppe Langella, docente di Letteratura moderna e contemporanea dell’Università Cattolica –  ma aveva una sua religiosità che non stava dentro il credo canonico, dentro la pratica religiosa, perché viveva la dimensione del mistero, più che quella della fede». Questo serve a comprendere la visione del Natale per l’autore, che ne coglieva la ricaduta umana, più che la religiosità. Per Pontiggia il Natale è una festa di famiglia, riconciliazione, serenità, che si manifesta attraverso i doni, con uno sguardo anche ai bambini di tutto il mondo, che ogni anno affidano i loro desideri alle “letterine” inviate a Babbo Natale. Un’opera che restituisce il pensiero sulla festività di Pontiggia, che serve, anche e soprattutto, a tenere viva la memoria di questo grande scrittore, tra i più importanti del Novecento.