Estate. Le stagioni si susseguono, la natura continua il suo corso. Sarà una stagione impegnativa, nel lavoro europeo, per alcuni già lo è: reagire è superare se stessi.

Sabato 20.  Esistono emergenze che sembrano non finire mai: in Brasile il virus appare libero di colpire; negli Usa colpisce anche i sondaggi elettorali: quattro mesi sono lunghi, in Politica, ma Joe Biden inizia a sognare. È la loro Giornata: le persone che nel mondo cercano accoglienza e protezione hanno bisogno dell’impegno comune: il virus dell’indifferenza è sempre il più pericoloso, di più in una pandemia. Intanto, benvenuta sia l’estate, ancora a metà: come il sogno di una notte.

Domenica 21. Lunga e sicuramente calda l’estate di Donald Trump: il primo rally post Covid non è stato vincente e il distanziamento fisico stavolta è una sconfitta. L’estate americana è ancora un conteggio tristemente in aumento, da Sud a Nord, quella italiana è ancora faticosa: mai come quest’anno turismo è ripresa. Nuovamente diverse le raccomandazioni sanitarie: la scienza continua a studiare il virus, l’isolamento può abbreviarsi.

Lunedì 22. Abbiamo di nuovo paura delle piogge: l’estate potrebbe essere autunnale e per un po’, alle nostre latitudini, si pensa ad altro. Ad altre latitudini la curva continua a salire e nel mondo è record di contagi. I presidenti continuano a sparire, quelli di marmo; quelli veri devono fare i conti anche con i social e stavolta i conti non tornano. Torna l’incertezza nei listini asiatici: le infezioni di ritorno saranno un nuovo inizio? Intanto, lo sport continua a inviare messaggi: di resilienza, di resistenza.

Martedì 23. Oggi c’è ottimismo nei mercati: Cina e Stati Uniti riprendono a parlare e le attività economiche gradualmente riaprono. È di nuovo tempo di elezioni e iniziano a nascere accordi e alleanze, mentre la geopolitica europea procede nel cammino, che non si è fermato mai. La vita è ancora dura nei giorni delle statue: nessun simbolo è neutrale e il passato torna sempre. L’estate per la scuola quest’anno è organizzazione: il tempo è inferiore agli spazi, occorre fare presto per garantire sicurezza al rientro. Per tutti, ma non per ognuno.

Mercoledì 24. I (vice)Presidenti alzano il tiro: i giovani si stanno “svegliando” e una malattia mondiale non è una fake news. Non lo è , soprattutto in America dove, nel Sud, l’estate è lontana e, nel Nord, si alternano concerti e chiusure. Volare è difficile e più costoso quest’anno, allora si prova a volare diversamente, per piccoli tratti, aspettando settembre. In Europa si aspetta luglio e si negozia in cerca di accordi: interessi e strategie sono sempre diversi, anche in pandemia. Sarà la più difficile, l’estate di Alessandro: vivere da protagonista, ora, è una lezione di umanità.

Giovedì 25. Sarà comunque calda, almeno sui mercati: la ripresa non è vicina e i contagi continuano a salire. Mentre in Europa si teme la seconda, nel mondo è la prima ondata a non placare l’emergenza. Oltre ai dazi, gli Usa aggiungono frontiere: è quarantena per chi arriva a Ellis Island, nella città che non dormiva mai. L’autunno è vicino e l’attenzione non deve calare: attenti a volare, a soggiornare, a partire, a rientrare. E se non ancora il working, è smart il lockdown: minori, circoscritti, brevi. Alcuni modelli li abbiamo imparati.

Venerdì 26. Altri li stiamo ancora sperimentando: l’eguaglianza tra non eguali è ancora complicata e anche attraverso le urne può passare la parità. Verso le urne statunitensi si vede un po’ di Italia e delle sue multinazionali, in uno degli swing state che decideranno tutto. In patria per le attività economiche è difficile e si spera da mesi nella nuova stagione. Come aveva già scritto Camus: “Nel bel mezzo dell’inverno, ho scoperto che vi era in me un’invincibile estate”: forse era questa.