di Ettore Capri *
Rappresentano una vera e propria rivoluzione alimentare per un Paese come l’Italia così radicato, soprattutto ideologicamente, alle proprie tradizioni. Dal 1° gennaio 2018 è entrato in vigore il Regolamento n.2283/2015 sui novel food che apre il mercato a cibi molto lontani dai nostri usi e tanto più dalle nostre tavole. Parliamo di migliaia di specie di alghe, meduse, insetti che potrebbero essere mangiate come tali o come ingredienti di preparazioni alimentari.
Si parla soprattutto di insetti perché, soprattutto agli italiani, provocano ribrezzo e talvolta vere e proprie fobie. Paura e ribrezzo giustificati dal fatto che questi animaletti sono potenziali vettori di malattie: per questo motivo, nel corso della nostra storia, li abbiamo associati ai danni all’uomo, alle sue piante e agli animali domestici.
Perché, allora, gli insetti alimentari sono consumati da oltre 2 miliardi di persone nel resto del mondo? Le ragioni sono diverse ma le possiamo riassumere in due principali: sono “buoni da mangiare” (consiglio a tutti la lettura del libro di Marvin Harris per una migliore comprensione di questa affermazione); chi li consuma non ha altro di meglio da mangiare.
In effetti, attraverso un’analisi alimentare più dettagliata e scientifica condotta nei laboratori di ricerca della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali sembra invece che gli insetti offrano una grande e variegata opportunità nutrizionale: tante proteine e amminoacidi nobili, oltre ad altre sostanze nutraceutiche di vario genere. Inoltre, grazie alla loro diversità biologica, questi animaletti sono potenziali ingredienti di innumerevoli preparazioni alimentari. Trasformati in farina, estratti, oli sono saporiti sapidi e dolci, pertanto adeguati per aperitivi, primi e secondi piatti, pasticceria, preparazioni liquide e solide.
Lo sanno bene gli chef nazionali che hanno iniziato a giocare con questi ingredienti e inventano tutti i giorni ricette strampalate ma talvolta interessanti: è il caso del canale televisivo MasterBug dove Roberto Cavasin racconta le sue ricette. Questo mi fa pensare (e sperare) che nel giro di qualche anno sarà sempre migliore la gastronomia a base di insetti e novel food in modo analogo a quanto è successo negli ultimi dieci anni nell’evoluzione della gastronomia vegana e vegetariana e, nell’ultimo secolo, di quella della tradizione italiana che oggi pure definiamo made in Italy.
Ma a chi pensa che a breve mangeremo insetti e che questi animaletti sostituiranno il nostro prosciutto, il grana e le mozzarelle dico subito: “Siete fuori strada”. Gli insetti come tutto il Novel Food sono uno dei cibi smart che desiderano i consumatori italiani perché percepiti naturali, ecofriendly per natura, leggeri e semplici come il crudo di pesce. Investire in questi nuovi alimenti è un opportunità per tutto il settore agro-alimentare e proprio l’Italia, patria dei buoni alimenti, potrebbe fare la parte del leone in questo gioco finanziario internazionale.
Per farlo dovrebbe favorire con incentivi adeguati lo sviluppo di allevamenti e di industrie di trasformazione (attualmente anche in questo settori imprenditori italiani stanno investendo all’estero dove sono già presenti incentivi).
C’è però una brutta notizia per gli ottimisti e i pessimisti del novel food: le regole stabilite dall’Autorità Europea sono molto restrittive e nei prossimi anni potranno essere commercializzati e prodotti solo preparazioni che abbiano superato la valutazione dei rischi alimentari analizzata dalla produzione al consumo in modo analogo a quanto succede per un organismo geneticamente modificato o un pesticida.
Potrebbe sembrare paradossale paragonare un insetto a una sostanza chimica ma la grande attenzione alla sicurezza alimentare dell’Europa e dell’Italia, in primis, è ciò che tutela il consumatore italiano ed europeo moderno che desidera una cibo: deve essere soprattutto salubre. Agli alimenti l’uomo deve la propria vitalità: l’ago della bilancia tra benessere e malessere indotto dal cibo è la conoscenza scientifica adeguata da porre sempre alla base delle regole sociali e personali. Quindi nessuno sconto anche agli insetti.
* docente di Valutazione del rischio negli alimenti alla facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali della sede di Piacenza dell’Ateneo