Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno accompagnati da un’immagine scelta in rete.


Vangelo di Marco (Mc 12,38-44)

Ascolta "Amare è perdere" su Spreaker.

Il giudizio sul valore degli atti è difficile perché il parametro non può essere assoluto, ma relativo al livello delle possibilità che si hanno a disposizione. E se queste non sempre sono evidenti agli altri, lo possono però essere a se stessi. Un buon criterio per capire se stiamo donando al livello delle nostre possibilità può essere quello di chiederci se con quell’atto stiamo effettivamente privandoci di qualcosa che per noi è importante.

Un mio insegnante della scuola media aveva proposto questa massima: «Se, amando una persona, io non rischio di perdere nulla, quello forse non è vero amore». Come arrivare a condividere questa prospettiva? Il brano di Marco suggerisce un’interessante progressione. Gesù prima insegna attraverso delle affermazioni («Guardatevi …» [Mc 12,38]). Poi osserva e così riporta le affermazioni a un caso specifico, che cade nell’esperienza concreta. Infine chiama, cioè invita a un’attenzione focalizzata, riflessiva e commenta l’esperienza aiutando a coglierne il senso. A noi il quarto passaggio, forse quello più difficile: tradurre in comportamento.

Alessandro Antonietti, docente di Psicologia generale, Facoltà di Psicologia