Rendere più longevi gli alimenti confezionati sugli scaffali senza alterarne le proprietà organolettiche. La shelf-life è una delle ultime frontiere del food packaging, dagli scenari inaspettati nell’ambito della conservazione degli alimenti e con rilevanti conseguenze sul fronte dello spreco alimentare. Aspetti che non devono essere passati inosservati al ventitreenne di origini toscane Cosimo Palopoli, che sin dagli anni del liceo coltiva l’idea di ridurre la quantità di cibi freschi che finiscono ogni giorno nella spazzatura.
Iscritto al corso magistrale di Scienze e Tecnologie Alimentari della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali del campus di Piacenza dell’Università Cattolica, lo studente ha messo a punto un’innovativa idea di packaging biodegradabile collegata al suo lavoro di tesi, che sta conducendo sotta la supervisione della docente di Processi della tecnologia alimentare Giorgia Spigno.
Un progetto a tal punto rivoluzionario da consentirgli di essere tra i 10 vincitori della 5ª edizione di Mindset Program e di volare nella terra promessa degli innovatori, la Silicon Valley. Grazie al programma promosso da Aster, la società consortile dell’Emilia-Romagna per l’innovazione e il trasferimento tecnologico al servizio delle imprese, delle università e del territorio, Cosimo dal 19 al 30 giugno è stato in California per incontrare imprenditori e investitori e presentare il suo progetto di imballaggio: Columbus’ EggTM.
Ma in cosa consiste questo “Uovo di Colombo”? Si tratta di una tecnologia ibrida capace di risolvere gli ostacoli degli imballaggi plastici e Map, ossia il confezionamento in atmosfera modificata, tecnica utilizzata per estendere la durata dei prodotti freschi o dei cibi minimamente lavorati. Il packaging - una sorta di pellicola edibile che protegge gli alimenti dall’insorgenza di muffe - si caratterizza inoltre per la capacità di unire tre funzioni: estensione di shelf-life, monitoraggio freschezza, azione benefica sul consumatore. E tutto questo grazie all’uso di componenti, naturali, green e sostenibili quali sottoprodotti di scarto delle produzioni alimentari, estratti antiossidanti e antimicrobici, enzimi maker di freschezza, batteri e fibre funzionali.
«Columbus’ EggTM intende rivolgersi alle industrie alimentari – spiega Cosimo –. In particolare a quelle che producono alimenti freschi e dunque a ridotta shelf-life, quali lattiero caseari, ortofrutticoli, ittici. Grande interesse è rivolto anche al comparto da forno, specie per quei prodotti che, senza gricerolo, tendono a sviluppare muffe».
Dopo la Silicon Valley le sfide per Cosimo non sono finite. Il suo progetto ha superato con successo la prima fase della Start Cup Emilia-Romagna 2017, il concorso che premia le idee innovative d’impresa, piazzandosi settimo su un totale di 40 team partecipanti.