di Luca Monti *

Ultima lezione, rigorosamente online, del Mec Master in Eventi e Comunicazione per la cultura con un ospite d’eccezione: Tommaso Sacchi. Originario della Lombardia e attualmente assessore alla cultura di Firenze, rispondendo alle domande degli studenti, ha raccontato la fase di ripresa, le iniziative previste per l’estate e come si prepara una città d’arte a una stagione anomala, ma non priva di sorprese sul fronte dei festival e delle varie iniziative culturali.

Il Mec è stato in questi mesi un osservatorio attento del panorama culturale nazionale, che non si è mai fermato neppure durante la pandemia, organizzando webinar, partecipando a premi teatrali a distanza e ospitando da remoto diversi rappresentanti politici delle città italiane, tra cui gli assessori di Milano, Parma e da ultimo Firenze.

Tommaso Sacchi, in qualità di responsabile della programmazione culturale fiorentina, ha illustrato la ricetta per la ripartenza dopo il lungo lockdown e la chiusura di tutte le attività. Dal suo punto di vista, il concetto chiave per la Fase 3 è la cultura diffusa, basato, da un lato, su un’attenta e scrupolosa intercettazione e valorizzazione delle reti già esistenti, dall’altro, sullo sviluppo di quelle potenziali. «Lo scopo è quello di creare una fitta collaborazione, ad oggi più che necessaria, che possa rendere la cultura ancor più capace di partecipare attivamente al sostentamento nazionale, avvicinandola al concetto stesso di “impresa” e di “lavoro culturale», ha dichiarato Sacchi.

L’assessorato alla cultura di Firenze assieme ad altri 12 capoluoghi di regione, tra cui Bari, Cagliari, Palermo, Torino e Milano hanno iniziato a lavorare sin da subito in maniera coesa relazionandosi direttamente con il Ministero e proponendo una Fase 3 basata sul «concetto di cultura diffusa».

L’Estate fiorentina riparte dall’evento di prossimità, incrementa il legame tra centro e periferia, attuando un nuovo patto con i visitatori: da turismo di massa si punterà a turismo di qualità. La città di Firenze sta lavorando per ripartire dalla cultura, in sicurezza, con proposte come Cinema sotto le stelle, festival di letteratura, reading, monologhi ed eventi all’aria aperta.

Stimolato dalle domande degli allievi del Mec l’assessore alla Cultura ha raccontato come il digitale, attraverso anche l’aiuto di blogger e influencer, può promuovere una città d’arte. Intanto a proposito degli eventi digitali, Firenze si avvale di piattaforme e televisioni, e valuta progetti che possano svolgere un ruolo di accompagnamento ma non di sostituzione dell’esperienza dal vivo. Infine, Tommaso Sacchi è stato sollecitato su come fosse percepita a Firenze la capitale lombarda, così tanto colpita dalla pandemia. «Milano è sempre la “porta d’Europa”», ha detto, una città estremamente dinamica che mostra pienamente la sua grande potenza trasformativa: negli ultimi anni, poi, il capoluogo lombardo ha cambiato faccia, da cupa è divenuta accattivante e questo grazie al ruolo centrale della cultura.

* Coordinatore didattico Mec Master in Eventi e Comunicazione per la cultura