Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno accompagnati da un’immagine scelta in rete.


Vangelo di Matteo (Mt 6,1-6.16-18)

Ascolta "Il circolo virtuoso del bene, antidoto alla vana gloria umana" su Spreaker.

Rispondendo alla domanda se «il sentimento di amore verso il prossimo, pietà e carità, sono tali e hanno valore se fatti solo in nome di Dio e, diversamente, cosa rappresentano se fatti per un senso di umana, semplice solidarietà?», il Card. Martini ricordava come uno dei primi testimoni del Vangelo, sant’Ignazio di Antiochia, fosse solito affermare che «è meglio essere cristiani senza dirlo, che proclamarlo senza esserlo» (Corriere della sera, 31 gennaio 2010).

Il Vangelo di oggi segnala proprio questo rischio dell’agire umano: quando facciamo qualcosa di buono (ad esempio, un’opera di giustizia) siamo istintivamente tentati di chiedere un apprezzamento, una ricompensa in termini di gloria umana. Ma si tratta di una ricompensa falsa – di una vana gloria – perché Gesù ci chiede di fare il bene perché è bene. D’altronde, si impara a fare il bene molto più per l’attrazione che deriva dalla sua bellezza e dai frutti benefici che esso porta alla vita, che non dal timore del castigo o della disapprovazione altrui. Un insegnamento che dovrebbe sempre guidare quanti operano nel campo della giustizia: per suscitare percorsi di autentica penitenza, sincera conversione al bene, l’unica strada è quella di superare il male attraverso un moto di riconoscimento e comprensione dell’umanità dei fratelli. Perché fare il bene, fa bene.

Francesco D’Alessandro, docente di Diritto penale commerciale, Facoltà di Economia