La poesia haiku sta occupando sempre più spazio nei programmi ministeriali delle scuole primarie e secondarie italiane. Il componimento poetico di origine giapponese dalle precise regole di composizione (3 versi di 5, 7 e 5 sillabe ciascuno) è stato protagonista di una due giorni laboratoriale organizzata dalla Biblioteca dell’Università Cattolica di Piacenza.

Un laboratorio che è la continuazione ideale di una collaborazione già iniziata con Silvia Geroldi lo scorso maggio, in occasione del Mese dei Libri e che ha visto coinvolta una classe quinta del liceo linguistico piacentino. 

La Biblioteca della sede di Piacenza dell’Università Cattolica ha voluto ancora una volta offrire ai formatori e ai giovani del territorio piacentino un’occasione di approfondimento grazie al contributo di un’esperta del settore, che sta riscuotendo successo in tutto il nord Italia con i suoi laboratori, per grandi e bambini.

«Partendo dagli haiku, si possono creare viaggi senza fine nel grande mare della poesia, allo scopo di mostrare un’ampia gamma di temi e toni di voce, più o meno vicini alla sensibilità dei bambini e dei ragazzi» ha sottolineato Geroldi, che ha incoraggiato la libertà espressiva e il gusto del gioco linguistico dei ragazzi. 

Niente pc ma tanti libri da sfogliare: l’haiku come un modo per fermare il tempo che ricorre ciclico, che si ripete senza sosta e ci appare diverso – più intenso e meno angosciante – solo perché si aguzza lo sguardo e si è spinti a esercitare la nostra consapevolezza sensoriale e spirituale.