Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno accompagnati da un’immagine scelta in rete.


Vangelo di Giovanni (Gv 20, 1-9)

Ascolta "Pietra tolta dal sepolcro" su Spreaker.

Abituati a sintetizzare la Pasqua con immagini di gioia, luce, vita, oggi si rischia di smarrirne il senso, celebrandola durante un periodo ottenebrato da dolore mortale. Quel peso si trasforma in occasione, dono prezioso per trasformare la fede.

La scena descritta da Giovanni è ambientata in un mattino ancora privo di luce e la parola che ricorre più volte è sepolcro. Un periodo oscuro e un luogo legato alla morte sono l’ambiente nel quale una donna si muove, andando oltre la paralisi del dolore.

Maria di Magdala è dinamica, il suo movimento è inaspettato come quello di una pietra mossa via dal sepolcro: non trova ragioni per quanto vede e le sue parole sono piene di angoscia, ma trascinano i discepoli, la sua corsa è forza per generare una nuova corsa. Né fuga, né falso rifugio in silenziosa solitudine, ma ricerca condivisa, prossimità nel dolore.

Pur nel buio è ancora possibile vedere, notare una pietra spostata, guidare i discepoli sulla strada. In quel buio si fa strada la luce che consente a Pietro di osservare e infine a Giovanni di vedere, per credere.
In questa Pasqua, celebrata nel buio, molte voci chiedono ragione, domandano vicinanza, spingono altrove. Tramite loro chiama colui che per tutti ha vinto la morte: ad andare al sepolcro, a scoprirci con lui vivi per sempre.

Francesca Peruzzotti, docente di teologia