Trentasette studenti partiti nell’estate 2015, 164 negli ultimi sette anni. È l’«altraestate» dei ragazzi del Charity Work Program, l’esperienza di studio e lavoro in Paesi in via di sviluppo che fa crescere come persone e fa bene anche al Cv, come si evince dai racconti in prima persona di chi ha avuto la possibilità di partire, facendone un’occasione di volontariato e, insieme, di formazione (qui a lato alcune delle loro storie). 

In totale, compreso un altro progetto promosso dal Centro pastorale dell'Ateneo con il Cesi, quella appena trascorsa è stata un'estate in missione per 65 studenti dell’Università Cattolica

Costanza Lupi, Viola Rizzelli e Martina Proserpio in IndiaNumerose le destinazioni e le attività proposte tra luglio e ottobre dal Centro d’Ateneo per la Solidarietà internazionale (Cesi) ai 37 studenti che hanno ottenuto le borse di studio messe a disposizione dall’Istituto Toniolo: missioni per l’infanzia abbandonata e programmi educativi in Bolivia, Brasile, Camerun, Etiopia, Messico, Tanzania-Nyabula, e Terra Santa; progetti agricoli in Gabon, Perù e São Tomé e Principe; attività ambulatoriali di supporto al personale medico in Tanzania-Ikonda e Uganda; attività di supporto legale per i rifugiati in Sud Africa

«Solidarietà, lavoro di squadra e capacità di incontrare ogni forma di diversità sono attitudini sempre più ricercate nel mondo del lavoro - fa notare Pier Sandro Cocconcelli, delegato del Rettore per l’Internazionalizzazione -. L'esperienza del Charity Work Program offre agli studenti la possibilità di diventare dei professionisti in grado di operare in qualsiasi contesto grazie a due fattori: le competenze acquisite operando in contesi internazionali complessi, e l'educazione umana ricevuta entrando in rapporto con le realtà locali».

Tendenza già affermata negli Stati Uniti, il volontariato diventa così un’attività da mettere a curriculum, come conferma Roberto Cauda, direttore del Cesi: «Nel processo di recruitment, la preferenza dei datori di lavoro va spesso a candidati coinvolti in processi strutturati, certificati, dal respiro internazionale e finalizzati a rafforzare la capacità di aprirsi agli altri e far fronte alle difficoltà. Tutte caratteristiche proprie del Charity Work Program».

Il Centro di Ateneo per la Solidarietà internazionale è già al lavoro per organizzare le nuove destinazioni 2016. Tante novità sono in arrivo, sia sul fronte delle destinazioni che sulle modalità di partecipazione. Tutti gli aggiornamenti e il bando saranno disponibili da febbraio sul sito www.unicatt.it/cesi