di Velania La Mendola

«Il cammino si fa andando». È un verso di Antonio Machado che lo scrittore argentino Miguel Benasayag cita più volte nel suo libro Funzionare o esistere?  per dire che ciò che siamo dobbiamo diventarlo; sbagliando, rischiando, desiderando, “perdendo tempo”. Perché funzionare sempre al meglio o vivere con una “bilancia” in mano per valutare rischi/benefici porta a una società con «giovani terrorizzati perché devono costruirsi un curriculum e vecchi che campano sul proprio curriculum». Tra gli atti di gratuità da concederci il filosofo inserisce anche la lettura. Ma cosa leggere? Per questa estate ho chiesto consiglio a tre autori nel podio della classifica di vendita di Vita e Pensiero, la casa editrice dell’Università Cattolica. 

Romanzi

Miguel BenasayagIl primo a rispondermi è proprio Benasayag, che scorrendo i tremila volumi della sua biblioteca personale a Parigi, mi scrive: «Voilà un conseilUne histoire d'amour et de ténèbres de Amos Oz». È un romanzo autobiografico, tradotto in Italia da Feltrinelli; un libro spesso, per mole e contenuti, in cui il grande autore israeliano racconta la Gerusalemme della seconda metà del Novecento, lo Stato di Israele e il sionismo, il popolo ebraico e le sue radici religiose e culturali, ma anche la quotidiana normalità della vita di una modesta e infelice famiglia. A chi cerca un classico, ricordo che quest’anno ricorre l’anniversario di Melville (nato il 1° agosto 1819), come non leggere o rileggere Moby Dick? Ne scriveva Pavese: «Si legga quest’opera tenendo a mente la Bibbia e si vedrà come quello che potrebbe anche parere un curioso romanzo d’avventure […] si svelerà invece per un vero e proprio poema sacro cui non sono mancati né il cielo né la terra a por mano». Tra le nuove edizioni di grandi autori consiglio, in omaggio a Benasayag per l’ambientazione argentina, Il console onorario di Graham Greene (Sellerio) – a cura di Domenico Scarpa e con una nota di Baricco – e Le donne di Messina di Elio Vittorini (Bompiani), con l’introduzione di Giuseppe Lupo. A chi cerca una “storia di amore e di luce” suggerisco invece Entusiasmo di Pablo d’Ors (fa parte della promozione Controcorrente).

Saggistica

Carlo OssolaCarlo Ossola, viaggiatore instancabile, come dimostra nel suo Europa ritrovata (sfogliate l’inserto a colori per averne prova), residente a Parigi, mi scrive di ritorno dalla Librairie Compagnie – tra il Collège de France e la Sorbona, 58 rue des Ecoles per chi volesse fare un salto. Mi risponde: «D'estate si può viaggiare spostandosi (con le solite fatiche e inconvenienti: code, delusioni rispetto ai pieghevoli, prezzi che s'impennano...), ma si può meglio viaggiare leggendo, specie se la meta è il Paradiso». Non parliamo di Dante, anche se il professore presiede il Comitato nazionale delle celebrazioni per l’anniversario del divin poeta, ma dello storico Nathan Wachtel: «autore di un magnifico e commovente libro, La fede del ricordo (Einaudi) e di Paradis du nouveau monde (Fayard), un'avvincente ricerca storica sul sogno di una terra di paradiso, tra indios e marrani, di una terra senza Male, dai Tupi-Guarani al messianismo andino. L'oppressione e lo sterminio hanno regnato in quelle terre, ma l'invocazione è più forte della morte: “Juan Santos Atahualpa, figlio del dio Sole, non abbandonarci, ritorna a vivere con i tuoi figli su questa terra madre”».  

È da leggere anche Il filo infinito. Viaggio alle radici di Europa di Paolo Rumiz (Feltrinelli), un percorso tra i monasteri europei, in dialogo con i suoi abitanti. Mi è rimasta impressa questa frase, pronunciata da uno dei frati intervistati: «Giovanni Paolo II, un papa che si guarda. Benedetto XVI, un papa che si ascolta. Francesco I, un papa che si tocca». Si ascende toccando terra con Nel nome (NNeditore) di Alessandro Zaccuri, che non è né saggio né romanzo, ma un viaggio personale sulle tracce di Maria, nel nome di Maria, appunto. 
Una discesa agli inferi per chi ama i libri, con punte di amaro divertimento, è invece Max Fox o le relazioni pericolose di Sergio Luzzatto (Einaudi), un libro che ricostruisce con il diretto interessato, la lunga storia di Enzo Massimo De Caro, tristemente noto per il saccheggio di libri antichi nella Biblioteca dei Girolamini, ultima delle sue imprese. I buoni della storia sono gli archivisti e i professori che facendo bene il proprio lavoro smascherano i criminali. È uno spaccato del trasformismo italiano degli ultimi decenni e insieme una riflessione sulla storia come disciplina.  

Poesia

Maryanne WolfDa Los Angeles mi arriva infine la mail di Maryanne Wolf, che sarà ospite del Festivaletteratura di Mantova (7 settembre) con Alberto Manguel per dialogare attorno al suo Lettore, vieni a casa, libro appena tradotto anche in brasiliano - O cérebro no mundo digital (Contexto) e sempre più consigliato a chi ha a cuore la lettura, visto che i livelli di literacy (capacità di lettura, ascolto, scrittura, comprensione di un testo e argomentazione dei contenuti) del nostro Paese sono sempre più preoccupanti (secondo i data AIE oltre il 46% degli italiani è nello scalino più basso di valutazione). Eppure «there are both poetry and science at the heart of reading…», scrive la Wolf, che non poteva quindi non inviare un consiglio “poetico”. La neuroscienziata che studia il cervello che legge ha infatti una predilezione per Emily Dickinson (c’è un Meridiano Mondadori a lei dedicato e la nuova raccolta Einaudi Questa parola fidata) e si capisce il perché leggendo questi versi: 

È più profondo del mare – il cervello –
se tieni fisso l’uno all’altro azzurro –
l’uno dall’altro sarà assorbito –
come spugna in un secchio.

Ma ama anche la poesia contemporanea, «I have just purchased Joy, a collection of poetry edited by Christian Wiman, whose book The Bright Abyss would be great reading for spiritual purposes, but not the beach :)». Entrambi i testi non sono ancora stati tradotti in Italia, mentre è già in libreria il romanzo Circe (Sonzogno) di Madeline Miller che la Wolf sta leggendo in questi giorni: «It is a fictional account of Circe and Ulysses, and all the Greek gods and heroes, like Prometheus». Ma attenzione alla nota italiana: «The book is becoming well known in my circles, but is not a page turner like the Elena Ferrante books, which to me were the best beach reading one could ask for!».

Insomma, i libri non hanno confini, per cui questa estate allargate gli orizzonti con più letture che potete: buon cammino!