di Valerio Corradi *

L’imminente pre-apertura pasquale della stagione turistica offre l’occasione per riflettere su come sia cambiato il turismo sul lago di Garda, la porzione di territorio bresciano che richiama il maggiore numero di visitatori.

Come noto, negli ultimi decenni lo sviluppo turistico è stato l’elemento chiave dei percorsi di crescita dell’area benacense. In un contesto di forte competizione internazionale, oggi sappiamo che i territori turistici di successo sono quelli in grado di configurarsi come “sistemi” e di perseguire, in maniera simultanea, gli obiettivi di una crescita economica sostenibile, di tutela degli equilibri ecologici e di valorizzazione delle risorse culturali. A tali caratteristiche si aggiunge la fondamentale capacità dei territori turistici di sapersi mettere in ascolto dei propri visitatori per comprendere i cambiamenti, spesso repentini e inattesi, della domanda turistica. 

Su quest’ultimo aspetto si è soffermata la recente ricerca del Laboratorio di Ricerca e Intervento Sociale (LaRIS) dell’Università Cattolica di Brescia, sostenuta dall’Unione dei Comuni della Valtenesi e della Provincia di Brescia e presentata nel corso del seminario Turismo globale e contesti locali patrocinato da Comunità del Garda e Consorzio Lago di Garda-Lombardia.

Assumendo come riferimento alcune località della Valtenesi (Manerba, Moniga, Padenghe, Soiano), la rilevazione ha indagato (tramite un campione di 800 turisti) le più recenti trasformazioni del turismo gardesano rilevando i comportamenti messi in atto durante la vacanza (preferenze, orientamenti, soddisfazione, ecc.). 

L’indagine evidenzia che il turista di oggi è informato e riflessivo e concepisce la vacanza in maniera aperta ricercando esperienze e opportunità di conoscere il territorio tramite la frequentazione di eventi, le visite ai luoghi simbolo, i contatti con la natura e la sperimentazione diretta di attività e prodotti tipici. Il positivo trend quantitativo del turismo gardesano degli ultimi anni è accompagnato da una “metamorfosi” dei flussi turistici e da richieste sempre più differenziate. A fronte di questi cambiamenti, il Garda in generale, e la Valtenesi nello specifico, si stanno dimostrando in grado di cogliere e gestire le trasformazioni in atto come confermato dall’elevato livello di soddisfazione per la vacanza espresso dagli intervistati. 

Gli spunti offerti dalla ricerca potranno essere ripresi per la pianificazione di efficaci interventi che sappiano esaltare le potenzialità turistiche delle località gardesane in risposta ai reali bisogni dei visitatori. In questo una funzione chiave sarà svolta dall’ulteriore potenziamento delle politiche locali sul turismo chiamate a fare sintesi tra le varie esigenze del territorio, a prestare attenzione ai bisogni locali e alle preferenze dei turisti e, infine, a coordinarsi con le politiche dei livelli superiori in modo da portare il sistema turistico gardesano sempre più sulla strada della sostenibilità come indicato dalla nuova strategia ONU per lo Sviluppo sostenibile Agenda 2030.

* docente di Sociologia del Territorio e Sociologia del Turismo, pianificazione e legislazione dei servizi