Mission is possible”. È il titolo del primo Festival nazionale della missione, in programma a Brescia dal 12 al 15 ottobre. Conferenze,  incontri con autori, concerti, mostre, flash mob e momenti di riflessione, con l’obiettivo parlare della missione e dei sui suoi protagonisti: uomini e donne, religiosi e laici che, anche nell’era della globalizzazione e dei social media, decidono di lasciare tutto e di donare la propria vita per l’annuncio del Vangelo in quelle che una volta si chiamavano “terre lontane” e che oggi comprendono, come insegna papa Francesco, le periferie di casa nostra.

Un’iniziativa promossa dalla Conferenza degli Istituti missionari italiani (Cimi), dalla Fondazione Missio della Conferenza episcopale italiana, e dalla diocesi di Brescia, con il coordinamento operativo del Centro missionario diocesano».

Dopo la messa di apertura, la serata di giovedì 12 ottobre sarà dedicata a testimonianze missionarie in una ventina di parrocchie di Brescia e dintorni, e in alcuni monasteri di clausura. Venerdì 13 ottobre tre tavole rotonde, tutte ospitate nella sede di via Trieste dell’Università Cattolica, offriranno contenuti dedicati in particolare a missionari, delegati dei Centri missionari diocesani e studenti. 

Alle 9.30 il convegno sul presente e il futuro della missione ad gentes, con i saluti del nuovo vescovo di Brescia monsignor Pierantonio Tremolada, in una delle sue prime uscite pubbliche dopo l’ingresso in diocesi, e gli interventi del cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, di suor Luigina Coccia, madre generale delle Suore Comboniane, e di padre Stefano Camerlengo, superiore generale dei missionari della Consolata.

Alle 15.30, l’incontro sull’attualità di Matteo Ricci, con gli interventi di padre Gianni Criveller, missionario del Pime e sinologo, padre Federico Lombardi, presidente della Fondazione Ratzinger, già portavoce di papa Benedetto XVI e di papa Francesco, e di Elisa Giunipero, docente di Storia della Cina contemporanea all'Università Cattolica, introdotti dall’assistente ecclesiastico generale dell’Ateneo monsignor Claudio Giuliodori.

Alle 17 chiuderà il pomeriggio in via Trieste l’appuntamento sul protagonismo delle donne nell’evangelizzazione, con l’intervento della professoressa Lucetta Scaraffia, giornalista, scrittrice e docente di Storia contemporanea all'Università La Sapienza di Roma.

Nello stesso pomeriggio saranno presentati, sempre in Cattolica, “Mission Exposure”, l’iniziativa di introduzione alla missione per studenti universitari, e il Charity Work Program, l'esperienza di volontariato internazionale per gli studenti dell'Ateneo, con la partecipazione di Laura Bossini e di Sara Gabbas, del primo anno della laurea magistrale di Psicologia, da poco rientrata dalla Bolivia.

La sera di venerdì il Festival proporrà un grande evento alla presenza del cardinale Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila e presidente di Caritas Internationalis, e di nomi noti del mondo dello spettacolo.

Il sabato, aperto come il giorno precedente da una preghiera ecumenica, avrà tra i momenti più significativi la consegna del tradizionale premio “Cuore amico” da parte del cardinale albanese Ernest Simoni, sopravvissuto alla persecuzione comunista. Dopo un pomeriggio denso di spettacoli, esibizioni corali, mostre fotografiche, incontri, in serata tre eventi pensati per i giovani: in alcuni bar del centro la possibilità di consumare un “aperitivo con il missionario”; un concerto con una christian rock band italiana; infine, la “notte bianca della missione” con preghiere e testimonianze.

Domenica 15, dopo la messa in Duomo, fra le varie proposte, ci sarà un incontro sulle migrazioni come nuova via della missione, una tavola rotonda sul rapporto tra missione, cultura e informazione (con importanti nomi del panorama mediatico, tra cui il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio), spettacoli per famiglie e bambini per le vie di Brescia, e un sorprendente concerto finale. Il tutto mentre in una chiesa del centro si terrà, per l’intera durata del Festival, l’adorazione eucaristica permanente, a indicare il primato di Dio che rende possibile la missione anche quando essa appare impossibile.