di Debora Miccio *

La motivazione principale che mi ha spinto a intraprendere il programma Overseas alla University of North Carolina at Charlotte (UNCC), negli Stati Uniti, è stata la volontà di mettermi in gioco, capire i miei limiti per cercare di superarli, crescere e imparare sempre qualcosa di nuovo. Vivere per qualche mese in un Paese o addirittura un continente diverso da quello di provenienza permette di fare questo e anche molto di più.

Un’esperienza di vita del genere a cambiarti, anzi, a migliorarti. Mi sono sentita in molte occasioni più “viva”, più coraggiosa, più intraprendente, più propensa ad abbracciare idee improvvise di viaggi, di esperienze nuove. In un contesto del genere infatti tutte le emozioni sono amplificate rispetto alla quotidianità che vivi in Italia, perché hai la consapevolezza che ci sarà una “data di scadenza”, che hai solo cinque mesi per ambientarti, creare amicizie, viaggiare, prepararti agli esami, per divertirti. Riesci quindi a vivere a pieno ogni ora, le giornate sembrano avere 48 ore, riesci a creare legami in men che non si dica, conosci, esplori, vivi ogni singolo attimo al massimo delle tue potenzialità, creando ricordi indelebili di emozioni e sensazioni, di avventure improvvisate che faranno per sempre parte di te.

La vita in un college americano è sicuramente differente rispetto a quella nelle università italiane. In America le università sono il luogo in cui non solamente studi e segui le lezioni ma lavori, ti alleni, vai al cinema, vai in piscina, vai a correre, vai a una festa, vai a vedere le partite nel weekend. Il campus di Charlotte è come un piccolo paese a sé, lontano dal centro città e immerso nel verde, con ruscelli, laghetti, dormitori, ristoranti, biblioteche, palestre, negozi. In un contesto così, senti che l’università è davvero parte del tuo sviluppo come persona, sia fisico che intellettuale. Le classi sono formate da pochi studenti, il professore ti chiama per nome e ti assegna i compiti a casa per il giorno dopo, oppure lavori di gruppo o ancora assignment da fare nel weekend. Grazie a questa modalità riesci a mettere subito in pratica quello che hai acquisito nelle lezioni frontali e lo assimili più velocemente. Le classi sono decisamente eterogenee e giornalmente ti trovi a contatto con un ambiente internazionale e stimolante.

Senza ombra di dubbio le persone con cui è più semplice legare sono gli altri studenti Exchange come te, con cui condividi il fatto di aver lasciato tutto per qualche mese, di aver deciso di intraprendere questa meravigliosa avventura senza sapere chi e cosa avresti trovato nel tuo cammino. Questo ti porta a credere di più nell’umanità in generale, in quanto ti ritrovi parte di una compagnia fatta di ragazzi provenienti dai contesti più disparati, diversi interessi, diversi corsi di studio, diverse attitudini e desideri, ma con i quali stai condividendo la stessa esperienza di vita. 

Ti senti parte di un gruppo in cui si impara ad andare oltre le differenze, a non giudicare modi di pensare e vivere diversi, perché diverso non significa sbagliato, anzi, è proprio quella diversità che rende ciascuno di noi unico e indispensabile. Essere accettati così è una sensazione bellissima, perché ci si trova ad aiutarsi a vicenda nella quotidianità, dal fare la spesa fino al risolvere insieme pratiche burocratiche e si impara insieme ad adattarsi e a capire come funziona la vita in un luogo così speciale. 

Vivere sulla propria pelle altre culture è a mio parere il modo migliore per ampliare profondamente le proprie conoscenze e i propri orizzonti, mettendoli in pratica, vivendoli, e non leggendoli in un libro o da uno schermo mentre si è in metro. È bello tornare a essere curioso come un bambino, scoprire ogni giorno cose nuove, che sia un cibo particolare oppure un modo di dire, un lago sconosciuto in cima a una montagna o la piazza in centro più famosa e frequentata. È bello viaggiare tanto, camminare per chilometri nelle stradine che prima vedevi solo nelle cartoline, assaporare l’essenza dell’avventura.

Ti abitui così tanto alla novità, da non voler tornare alla quotidianità perché ti sembra di aver vissuto a rilento in passato, quando invece hai appena imparato a vivere ogni secondo al massimo. Senti di avere capito che non serve preoccuparsi troppo per una sconfitta ma anzi devi essere pronto a metterti in gioco, a buttarti e vedere come va. Sicuramente alla fine di questa esperienza sei pronto ad aprirti a nuove esperienze e possibilità che altrimenti prima ignoravi. Credi di più in te stesso, nelle tue capacità, di poter riuscire a fare tutto quello che desideri e nessuno potrà più fermarti nel perseguire i tuoi sogni più ambiziosi. Ogni giorno ti senti sempre di più cittadino del mondo.

* 24 anni, di Petritoli (Fm), ha da poco terminato il secondo anno del corso di laurea magistrale in Banking and Finance, facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative