Educare alla legalità attraverso sguardi diversi. Quelli che hanno utilizzato cinque studenti laureati in Psicologia e in Scienze della formazione primaria della sede di Brescia nel loro lavoro di tesi. Coordinati dai professori Antonino Giorgi e Caterina Gozzoli, hanno indagato aspetti insoliti del fenomeno mafioso nazionale e internazionale. Nelle video-interviste pubblicate in questa pagina raccontano i loro progetti di ricerca

Guarda ai bambini, Denise Beltrami, laurea in Scienze della formazione primaria, che dimostra che la mafia non è un argomento solo da grandi, ma può essere spiegato anche ai bambini attraverso il linguaggio della fiaba. Emma Cotelli ha studiato come portare sostegno psicologico agli agenti della scorta e dare loro supporto nel difficile lavoro di affiancamento a chi ha deciso di collaborare con la giustizia. Flavio Attanasio ha preso in esame la mafia cinese e l’ha confrontata con quella italiana, analizzandone la percezione, spesso stereotipata, fra i giovani del Nord Italia. Luca Soregaroli, da bresciano, non sopportava l’idea che la Leonessa d’Italia fosse considerata anche la lavatrice d’Italia per il riciclaggio del denaro. Così ha cercato di capire le relazioni fra gli affiliati, le dinamiche sociali e l’impatto sul sociale, partendo da un’intervista a un imprenditore vittima di mafia.  

Sara Rivetti è volata in Canada per uno studio esplorativo sulla presenza del fenomeno mafioso nel territorio canadese. Ha osservato la presenza della mafia italiana in Canada ed esplorato com’è vissuta dalla popolazione del luogo attraverso gli occhi dei poliziotti, coloro che più di tutti si trovano a fronteggiare questo fenomeno. Sara ha voluto dare uno sguardo alla situazione canadese e analizzare le conoscenze possedute dalle forze dell’ordine per far fronte alla mafia italiana. 

Le testimonianze dei cinque studenti saranno proposte al festival Educatamente. Verso la legalità, che si svolgerà il 2, 3 e 4 marzo al Pala Banco di Brescia. Una “tre giorni” di incontri, presentazioni di libri e spettacoli teatrali, sui temi della lotta alle mafie e sulla promozione della cittadinanza responsabile. Alla manifestazione partecipa anche l’Università Cattolica nella giornata di venerdì 3 marzo, con il centro studi per la Legalità, diretto da Luciano Caimi, e con la presentazione del libro “Adolescenti italiani e cultura della legalità” di Maddalena Colombo.

«Iniettare passione verso la legalità nei giovani studenti - sottolinea il professor Giorgi - è l’obiettivo dell’Università Cattolica, che sta lavorando con la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Brescia per far sì che in futuro ci siano sempre più cittadini attivi nel contrastare il fenomeno mafioso».