Si comincia con uno dei film più famosi del neorealismo italiano: "Riso amaro", di Giuseppe De Santis, con Vittorio Gassman e Silvana Mangano, ambientato nelle risaie del vercellese. È il primo degli appuntamenti del cineforum promosso dai rappresentanti degli studenti della facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali di Piacenza.
L’iniziativa nasce come spunto di riflessione per gli studenti della facoltà e per la cittadinanza: come si è evoluta l’agricoltura negli ultimi 50 anni? Quali cambiamenti ha comportato a livello sociale la sua evoluzione? Quali sfide ha dovuto e deve tutt’ora affrontare per tenersi al passo coi tempi e mantenere vivo e vitale il suo ruolo?
«La rassegna non vuole prendere in considerazione gli aspetti tecnici della produzione agroalimentare, bensì concentrarsi sui rapporti umani e sulle sfide affrontate da quegli agricoltori che ogni mattina si svegliano e si mettono al lavoro per assicurare il cibo sulle nostre tavole» spiega Francesco Saraconi, rappresentante degli studenti della laurea magistrale in Scienze e tecnologie agrarie e tra i promotori del cineforum.
Il Cineforum prevede quattro proiezioni serali: 10 novembre: "Riso amaro" (1949); 17 novembre: "Gli ultimi" (1963, di Vito Pandolfi e padre David Maria Turoldo); 24 novembre: "Il vento fa il suo giro" (2005, di Giorgio Diritti); 30 novembre: "La nostra terra" (2014, di Giulio Manfredonia, con Stefano Accorsi e Sergio Rubini).
L’appuntamento è per le ore 20 nella sala Piana del campus di Piacenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Prima di ogni proiezione è previsto un breve approfondimento sugli argomenti trattati nei film.
Giovedì 10 novembre la proiezione di "Riso amaro" sarà preceduta dall’intervento del professor Stefano Amaducci, docente del settore di Agronomia e coltivazioni erbacee, che parlerà dell’importanza della coltivazione del riso in Italia, delle differenti tecniche ora in uso e della scomparsa delle “mondine” di cui parla il film.