L’emergenza del coronavirus ha cambiato le nostre vite ma potrebbe avere effetti anche su altre dimensioni. Potrebbero esserci delle ripercussioni anche sulla criminalità, come sottolinea il professor Ernesto U. Savona, direttore di Transcrime, il centro interuniversitario di ricerca sulla criminalità transnazionale dell’Università Cattolica.

«Ci sono molti aspetti che si potrebbero toccare discutendo del tema dell’impatto del coronavirus sulla criminalità, premettendo che è ancora troppo presto per avere dati che permettano analisi strutturate sul tema. Possiamo comunque proporre delle riflessioni. Innanzitutto, la portata di tale impatto dipenderà da quali politiche il governo adotta, come le adotta e quando. In questo quadro di decisioni parziali e ritardate, si innestano diverse opportunità criminali».

A quali opportunità si riferisce?

Innanzitutto, la sommossa nelle carceri che contiene alcune proteste legittime, come quella del sovra-affollamento e quella di ripristinare i colloqui con i familiari. Questa protesta contiene distorsioni criminali dentro e fuori dal carcere per rivendicazioni dirette a ottenere indulto e amnistia. La situazione è in continuo cambiamento e la protesta rischia di allargarsi ad altri penitenziari. Sembra che a questa protesta “collaborino” le organizzazioni criminali.

Ne esistono altre?

Un’altra opportunità potrebbe nascere dall’impatto del decreto emanato l’11 Marzo sulla filiera produttiva di derrate alimentari e medicinali. Mi spiego: se non saranno assicurati i rifornimenti ai supermercati indicati è pensabile l’emergere di forme di mercato nero che potrebbero favorire furti in depositi e negozi. Lo stesso per i medicinali i cui furti peraltro sono in aumento. Dipenderà da come il Governo vorrà e potrà assicurare i rifornimenti necessari.

Quali potrebbero essere gli scenari nel breve periodo?

Nonostante la nascita di queste opportunità, i comportamenti criminali al momento potrebbero diminuire sensibilmente. Il “blocco” alla circolazione e alle attività delle persone riduce altre opportunità criminali. Per esempio i furti in abitazione, dato che le abitazioni sono più presidiate poichè la gente per ora rimane a casa.

E quali quelli nel lungo periodo?

Non si notano al momento effetti moltiplicatori dei comportamnenti criminali provocati dal coronavirus. Potrebbe verificarsi un aumento dei comportamenti violenti in famiglia provocati dalla coabitazione forzata. È poi pensabile che durante e dopo la conclusione dell’emergenza virus, possano aumentare le truffe e le frodi per l’accaparramento dei rimborsi previsti. Occorreranno mesi e nuove regolazioni, possibilmente chiare e stringenti, per potere assicurare a tutti i destinatari legittimi i risarcimenti necessari al proseguimento delle attività produttive. Anche in questo caso, come detto all’inizio, dipende da come il Governo vorrà regolare le procedure di risarcimento, quali saranno le scelte politiche prioritarie e quale sarà la visione complessiva dell’Italia dopo il virus.