È stato ufficialmente inaugurato a Brescia l’ambizioso progetto Phd International in Science. Si tratta del primo Dottorato internazionale in Scienze della sede bresciana - il primo in Italia a coinvolgere ben quattro università cattoliche nel mondo. Per la presentazione del progetto, i delegati delle quattro università promotrici dell’ambiziosa iniziativa della durata di quattro anni, riconosciuta dal Miur, si sono ritrovati nel campus di via Trieste.

Erano presenti all'incontro il professor Mario Taccolini (prorettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore), il professor Enrique Munoz Tavera (Pontificia Universidad Catolica de Chile), il professor Peter Lievens (Ku Leuven, Belgio) e il professor Prashant Kamat (University of Notre Dame-Indiana, Usa). Scienziati di rilievo internazionale nei campi della fisica, chimica, biologia, scienze ambientali e matematica, siedono nel collegio docenti composto da 24 membri, sei per ciascuna università partner del progetto.

Il PhD, nato da un’idea di tre ricercatori della facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali, Francesco Banfi, Luca Gavioli e Gabriele Ferrini, si è sviluppato in due fasi, nella prima delle quali si è costituito un dottorato a supervisione congiunta con la Katholieke Universiteit Leuven nell’ambito delle scienze fisiche, che ha portato a Brescia quattro studenti.

A ciò è poi seguita la seconda fase, caratterizzata dal coinvolgimento di tutte e quattro le sedi, per accreditare il dottorato presso il ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca (Miur). I quattro atenei hanno inoltre firmato un accordo in cui si impegnano a finanziare il corso con un numero minimo di quattro borse l’anno.

«L’obiettivo è quello di allargare le discipline scientifiche coinvolte nel progetto di dottorato, sempre tramite progetti di ricerca in co-tutoraggio, a materie quali scienze ambientali, microbiologia, biochimica, biofisica.- riferisce Luca Gavioli, docente di fisica della Cattolica. Il coinvolgimento di università internazionali di alto livello attraverso il corso di dottorato ha aperto un canale fondamentale per lo sviluppo della ricerca all’interno dell’università cattolica, perché permette di accedere a infrastrutture di ricerca e competenze complementari a quelle già presenti».

Sono stati dello stesso avviso i professori Enrique Munoz Tavera, Peter Lievens e Prashant Kamat, delegati delle tre università straniere a Brescia il giorno della presentazione, che hanno posto l’accento «sull’importanza della collaborazione tra atenei al fine di unire forze e competenze differenti per il raggiungimento di un unico, comune obiettivo».

I cardini fondamentali del programma sono: il reclutamento di studenti su scala mondiale, i progetti di ricerca bilaterali e la permanenza degli studenti per almeno un anno in ognuna delle università proponenti il progetto di ricerca. A fare da “apri-pista” per la sede bresciana di via Musei sono i due dottorandi Francesco Mattiotti  e Michele Antonio Miti.